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Monti (CorSera): «Stankovic campione. Ma ora l’Europa League diventa…»

Sul Corriere della Sera di oggi Fabio Monti racconta la rimonta nerazzurra a Catania: «Per tutto il primo tempo l’Inter aveva offerto uno spettacolo a metà strada fra il k.o. di Siena e il disastro di Firenze. Stramaccioni ha capito che...

Lorenzo Roca

Sul Corriere della Sera di oggi Fabio Monti racconta la rimonta nerazzurra a Catania: «Per tutto il primo tempo l’Inter aveva offerto uno spettacolo a metà strada fra il k.o. di Siena e il disastro di Firenze. Stramaccioni ha capito che serviva una svolta radicale, un cambio di passo sostanziale, rischiare tutto per salvarsi e ha operato subito due cambi: Palacio al posto di Rocchi e Stankovic per Kuzmanovic. Il tutto con l’aggiunta di un cambio nel sistema di gioco: dal 4-2-3-1 al 4-3-3. Ma non è stato questo dettaglio tattico a rivoluzionare lo sviluppo del match, tant’è che l’Inter ha rischiato di prendere subito il terzo gol. Handanovic ha confermato la condizione del derby e ha catturato il tiro di Bergessio, che gli si era presentato da solo, dopo 3 minuti, e questo ha rappresentato la svolta, anche perché il Catania è stato costretto a rallentare, dopo un primo tempo magnifico, nel quale aveva saputo sviluppare un calcio a ritmi vertiginosi, spendendo però moltissimo. Il vecchio Stankovic, tornato a una condizione accettabile, dopo 9 mesi d’inferno ha preso per mano la squadra spiegando che cosa significhi essere un campione e ha trovato piena collaborazione in Rodrigo Palacio, che ha fatto il regista d’attacco, trovando il pomeriggio benedetto, nel quale tutto gli sarebbe riuscito.

Per uno di quei colpi di teatro che accadono nel calcio, è stato Ricky Alvarez, uno dei peggiori fino a quel momento, a riportare in partita l’Inter  segnando di testa sull’assist di don Rodrigo. L’Inter ha tolto l’iniziativa all’avversario, ha alzato il ritmo, ha rischiato di essere infilata in contropiede, ma a metà ripresa ha raggiunto il pareggio, sull’apertura di Stankovic per Pereira con cross preciso per il colpo di testa di Palacio. Stramaccioni, che ha sempre creduto nel sorpasso, ha mandato in campo anche Cambiasso (per Guarin, esausto e infortunato). Qui è uscita l’Inter del triplete, quella di chi è invecchiato, ma sa essere professionista sempre in campo e fuori, in antitesi agli insopportabili atteggiamenti di Cassano, uno che non c’entra niente con il nerazzurro, e non ha sbagliato Palacio. È il gol che consente all’Inter di restare in zona Champions, ma la partita ha confermato che gli uomini sui quali Stramaccioni può davvero contare sono pochi; che l’infortunio di Milito è stato un colpo tremendo; che i cambi sono pochi e che l’Europa League è un traguardo, ma per ora è soprattutto un problema».