Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Domenico Morfeo ha parlato così di Atalanta-Milan.
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Morfeo: “Meglio Pessina o Brahim Diaz? Difficile scegliere: lo spagnolo…”
Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Domenico Morfeo ha parlato così di Atalanta-Milan
Morfeo, lei che dei trequartisti è stato il principe incompreso come vede la sfida di fantasia tra Pessina e Brahim Diaz?
«Sono due giocatori molto diversi. Pessina è molto più centrocampista, potrebbe fare tranquillamente la mezzala. Ha capacità d’inserimento, capisce i tempi di gioco ed è bravo vicino alla porta avversaria. Brahim Diaz, invece, è più un numero dieci classico, uno che agisce vicino alla prima punta e cerca di suggerire il passaggio filtrante».
A lei chi piace di più?
«Faccio fatica a scegliere. Pessina mi piace per la sua duttilità. Ripeto: in qualsiasi posto del centrocampo lo metti, lui sa come muoversi e che cosa fare. Sulla trequarti se la cava bene, anche se non ha le invenzioni che normalmente caratterizzano i fantasisti. Brahim Diaz, nonostante non sia un colosso, regge bene l’urto con i difensori e ha una notevole capacità di palleggio e di dribbling. E poi vede la giocata, intuisce il movimento dei compagni. E si fa trovare pronto anche sotto porta».
Qual è la principale caratteristica che deve possedere un trequartista?
«Capire prima degli altri come si svilupperà l’azione e agire di conseguenza. È, in sostanza, un regista spostato in posizione più avanzata. Deve sapere rallentare l’azione, quando velocizzarla, quando cercare l’imbucata o quando è il caso di fare il triangolo. Ovviamente può fare queste cose soltanto se possiede la qualità fondamentale: tecnica sopraffina».
Come viene utilizzato Pessina nell’Atalanta?
«L’Atalanta gioca molto compatta e lui, tra le linee nemiche, ha il compito di innescare i compagni che si buttano negli spazi o di servire la prima punta che, di solito, fa un movimento in orizzontale».
E Brahim Diaz nel Milan?
«Si muove più come una seconda punta. Gioca molto vicino al centravanti, cerca sempre il dialogo. E poi deve vedere gli spazi sulle corsie esterne dove le ali si fiondano e si preparano al cross. Nella manovra del Milan Brahim Diaz funziona da pendolo».
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