Un Josè Mourinho scatenato contro i simulatori quello che ha difeso i suoi giocatori e il suo club di fronte alle forti accuse di simulazione rivolte, in particolare, al giovane talento brasiliano Oscar. Il trequartista numero 11 blues, infatti, è stato protagonista di un episodio poco carino nel match di Capodanno sul campo del Southampton: in uno scontro di gioco con il portiere avversario Kelvin Davis ha simulato un contatto che effettivamente non c’era. Mourinho, così, in seguito alle accuse rivolte al ragazzo, ha difeso lo stesso Oscar ed il Chelsea in generale, chiarendo come di simulatori ce ne siano ovunque, ma non nel suo club: "E' impossibile rovinare la reputazione di Oscar per questo episodio, a meno che qualcuno non voglia essere ingiusto e, cercando di ripulire l'immagine di altre persone, utilizza quella di Oscar. Voglio mettere in chiaro una cosa: ci sono molti tuffatori ovunque nel mondo del calcio, ci sono molti tuffatori in alcuni grandi club del mondo del calcio e ci sono alcuni tuffatori anche in Inghilterra. Non molti, ma alcuni ci sono. Nel Chelsea, invece, non ci sono tuffatori. Oscar ha fatto un errore, lui me lo ha detto e io gli credo, era completamente convinto che il portiere stesse per toccarlo. Il portiere non lo ha toccato, Oscar ha fatto il suo errore ed è stato punito con un cartellino giallo, che ha accettato in maniera molto tranquillo. Fine della storia. Qui non abbiamo simulatori".
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Mou: “Mondo del calcio pieno di simulatori, non il Chelsea. Blatter dovrebbe…”
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Queste le parole di Josè Mourinho relative ad un tema che in Inghilterra fa sempre parlare tantissimo. Per chiudere, lo Special One, come spesso in precedenza (quando se l’è presa con Neymar, Balotelli o Suarez), ha invitato il presidente FIFA Blatter ad intervenire con forza su questo tema: "Se Blatter vuole analizzare la situazione, io mi offro per porgergli i miei consigli e la mia esperienza, avendo lavorato in molti paesi diversi. Non bisogna avere paura di andare contro i grandi giocatori, non abbiate paura. E quando verranno in Inghilterra, il lavoro sarà più facile perché l'Inghilterra è il paese migliore".
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