Sta per battere un record, Benitez: essere esonerato dopo una vittoria per 10-2. Ma i tifosi del Madrid al Bernabeu fischiavano lo stesso, perché il Rayo era avanti 2-1 e il gioco del Real inguardabile. Poi due espulsioni e un rigore inesistente hanno messo le cose a posto, ma non per Rafa. La squadra neanche ascolta le sue parole quando prepara la partita, Perez ha capito che bisogna cambiare. Rimpiange Ancelotti e non lo dirà mai, richiama Mourinho con cui si era lasciato malissimo. Però lo Special è lo Special, sono passati due anni e forse si può ripartire insieme. L’incontro decisivo ci sarebbe stato martedì. Lo lascia perplesso solo prendere una squadra in corsa, non è da lui: l’ultima volta fu nel dicembre 2001 al Porto, dove tutto iniziò. Poi c’è lo United che lo corteggia, il pressing di Florentino però sembra più forte, chi è vicino al presidente del Real assicura che alla fine Mourinho accetterà e che entro lunedì ci sarà l’annuncio. Il panettone a Rafa andrà di traverso, sicuro: non lo consoleranno i prossimi sei mesi di stipendio che il Real gli assicurerà come da clausola contrattuale. Perez prepara il terreno al Mou 2: Pepe, suo grande nemico, sarà serenamente piazzato ha già incassato il “sì” dei due personaggi più influenti dello spogliatoio, Cristiano Ronaldo e Sergio Ramos. Hanno promesso di mettersi alle spalle le incomprensioni del trienno precedente. Poi figuriamoci, CR7 ha lo stesso manager del tecnico, Jorge Mendes. L’ok era scontato. Ora Perez spera solo che lo Special non faccia i capricci sul più bello e firmi l’ennesimo contratto da nababbo:
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