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Non tutti i calciatori vivono nell’oro. Allarme dal sindacato: “Il 45 %…”

Il Fifpro, attraverso uno studio che ha coinvolto 87 campionati di tutto il mondo, lancia un allarme legato agli stipendi bassi dei calciatori e non solo

Gianni Pampinella

Il Fifpro, il più grande sindacato dei calciatori nel mondo che vanta più  di 50.000 membri, in collaborazione con l'Università di Manchester, ha pubblicato nel suo rapporto annuale, alcuni risultati veramente sorprendenti, prendendo in esame 54 paesi in tutto il mondo e 87 campionati: oltre 13.000 inchieste, anche se non vengono presi in considerazione i quattro campionati più grandi del mondo: Premier, Liga, Bundesliga e campionato cinese. Comparando i dati, viene fuori che quasi la metà dei calciatori intervistati guadagnano meno di 1.000 euro al mese, una cifra ridicola se si pensa che Leo Messi è pronto a firmare un contratto da 35 milioni di euro a stagione.

Ecco alcuni dati nello specifico:

  • Il 21% guadagna meno di 286 euro al mese e l'Africa è il continente più povero: il 73,2 % guadagna meno di 950 euro.
  • Il 41% dei giocatori vengono pagati in ritardo, l'8% riceve gli stipendi con tre mesi di ritardo.
  • Il 63% dei giocatori sono obbligati a rimanere nei club per paura di non riuscire a trovare un'altra squadra.
  • Il 29% dei giocatori sono obbligati a rimanere in un club contro la loro volontà. In Serbia la percentuale sale fino all'82%.
  • Il 9,5% ha subito violenza fisica, una cifra 5 volte superiore rispetto agli altri posti di lavoro.
  • Il 55% dei giocatori sono stati aggrediti dai loro tifosi. Il 38% nel giorno della partita.
  • Il 71,9 % non ha terminato gli studi scolastici. Solo il 12% ha un titolo di studio equivalente alla laurea.
  • Il 87% dei giocatori del Camerun non hanno una copia del loro contratto.
  • Il 50% dei giocatori che militano nel campionato di Cipro sono stranieri a differenza del Camerun che conta solamente 2 stranieri.
  • (Marca)

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