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Olivari: “Fallimento Juve, Allegri troppo compiaciuto e fenomeno. Agnelli avrebbe…”

Il punto del giornalista di Indiscreto e Guerin Sportivo sull'eliminazione dei bianconeri dalla CL

Redazione1908

Stefano Olivari, giornalista di Indiscreto e Guerin Sportivo, ha spiegato perché l'eliminazione della Juventus dalla Champions League rappresenti un fallimento: "Perché quest’anno per varie situazioni di mercato e generazionali le favorite per alzare la Champions non erano le solite sette-otto ma soltanto tre: oltre ai bianconeri il Barcellona e il Manchester City. Fallimento non dei giocatori, perché ognuno ha dato ciò che aveva in corpo in questa primavera e lo stesso Cristiano Ronaldo a 34 anni è andato al di là delle più rosee previsioni, come rendimento e motivazioni. È in declino da almeno un paio d’anni, è vero, ma il suo declino è pur sempre meglio del top di quasi tutti gli altri. Il fallimento è secondo noi imputabile a due personaggi stracelebrati e che forse proprio per questo hanno perso il contatto con la realtà: Massimiliano Allegri e Andrea Agnelli. Un fallimento più di Allegri che di Agnelli".

Le colpe di Allegri: "Quest’anno Allegri è apparso troppo compiaciuto e fenomeno, negli atteggiamenti e nei comportamenti: il libro con le sue regole per il successo, robaccia scritta in managerese anni Ottanta, sarebbe stato deriso dall’Allegri di una volta. Ha gestito male la rosa e la preparazione atletica in una stagione ampiamente programmabile, vista la ridicola concorrenza in serie A. Che poi nemmeno è concorrenza, con i presidenti che lo dicono anche e nemmeno vengono presi a sassate dai tifosi, fieri dei loro bilanci. Essere costretto a giocarsi la partita dell’anno senza Chiellini e Mandzukic, con quasi tutti gli altri sotto i loro standard fisici, è un atto d’accusa peggiore dell’essere presi a pallate da una squadra ora celebrata ma che l’anno scorso non ha vinto nemmeno l’Eredivisie (sarà un campionato allenante?) e in Champions è partita dai preliminari".

Allegri come Marotta: "La squadra non è certo vecchia e l’anno prossimo si presenterà di nuovo ai quarti di finale o giù di lì. Ma è logora in molti elementi chiave e può essere migliorata soltanto da un progetto tecnico diverso da quello di Allegri, più che da un mercato stellare comunque impossibile, visto che i migliori non sono in vendita. Alla fine il vero errore di Agnelli è stato quello di non aver dato retta alla propria intuizione di voltare pagina del tutto, salutando anche Allegri oltre a Marotta".

(Indiscreto)

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