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Olivari: “Mazzarri non è un allenatore da prendere in giro. Gli scarsi sono altri”

“La media punti di Mazzarri nelle 11 partite di questo campionato è stata di 1,45 (16 punti in 11 partite) mentre quella del suo successore di 1,31 (21 punti in 16 partite) e con una rosa sostanzialmente migliorata: Shaqiri, Brozovic e...

Sabine Bertagna

"La media punti di Mazzarri nelle 11 partite di questo campionato è stata di 1,45 (16 punti in 11 partite) mentre quella del suo successore di 1,31 (21 punti in 16 partite) e con una rosa sostanzialmente migliorata: Shaqiri, Brozovic e Santon sono stati fra i più positivi degli ultimi due mesi, Podolski non ha fatto danni." Questi sono i numeri, scrive Stefano Olivari sul Guerin Sportivo. E aggiunge: "Poi oltre ai numeri c’è la visione della partite, che dà indicazioni diverse: a parità di 3-5-2 il Napoli di Mazzarri aveva una identità molto forte e grande vigore atletico, basando molto del suo gioco su ripartenze e pressing mirato, l’Inter di Mazzarri anche nei sui rari buoni momenti era da encefalogramma piatto, monocorde e senza un’idea di calcio precisa, senz’altro inferiore a quella di Mancini come numero di occasioni da gol create." Mazzarri si sente penalizzato sul piano dell'immagine perché a differenza di molti altri allenatori non è stato un giocatore di primo stadio. E' stato accusato di essere presuntuoso e troppo legato alle sue idee ma, scrive Olivari, quale allenatore non lo è. 

"Mazzarri ha un’immagine troppo di provincia ed è escluso che il Bayern si innamori di lui e del suo gioco, ma non ci sembra un allenatore da prendere in giro e soprattutto da prendere come termine di paragone negativo, perché un esonero in 20 anni di carriera parla per lui. Gli scarsi sono altri, i raccomandati che fanno danni sia al microfono che in panchina ma che sono parte di determinate scuderie" conclude Olivari.