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PADOVAN: “INTER SENZA IDENTITÀ TECNICA E SENZA LEADER. SORPRESO DA MANCINI E AUSILIO”

Sulla partita di ieri tra Juventus e Inter e sul momento della due squadre in vista del ritorno di Coppa Italia, si è soffermato l’ex direttore di Tuttosport Padovan, intervistato da Tuttojuve. Da Juventus-Inter di campionato a...

Andrea Della Sala

Sulla partita di ieri tra Juventus e Inter e sul momento della due squadre in vista del ritorno di Coppa Italia, si è soffermato l'ex direttore di Tuttosport Padovan, intervistato da Tuttojuve.

Da Juventus-Inter di campionato a Inter-Juventus di Coppa Italia

"Non credo che l'Inter faccia ancora regali e lasci il dominio alla Juventus, sarà una partita più equilibrata. I bianconeri ieri hanno dimostrato di essere più forti sul piano dell'iniziativa. Sarà una partita sorprendente, mi aspetto un'Inter viva, fresca ed orgogliosa, che riscatti queste due gare che sono state negative, una persa 3-0 ed una 2-0. La squadra vorrà dimostrare a se stessa e ai suoi tifosi che la vera Inter non è questa".

Che partita è stata quella di ieri?

"La Juventus sta attraversando una fase di stanchezza, è affaticata dalla lunga rincorsa fatta in campionato. Ieri sentiva la fatica per le energie spese contro il Bayern, ma è una squadra che sa mettersi sul campo e concede poco agli avversari, anche ieri è successo così. Ha giocato la partita che voleva giocare. L'Inter ha fatto poco, in questo momento non ha identità tecnica, non ha un leader tecnico, non ha centrocampisti che costruiscono l'azione offensiva. Ci sono senza dubbio anche i meriti della Juventus che ha dominato l'avversario, non gli ha concesso niente, se non un paio di tiri dall'86' in avanti. L'Inter ha perso smalto e sicurezza ed è accaduto dall'inizio del girone di ritorno, da allora la squadra ha accusato cedimenti".

Ora non funziona niente...

"Credo ci siano siano problemi di rapporti interni nello spogliatoio. Ieri mi ha impressionato che Mancini non si sia presentato e abbia parlato al suo posto Ausilio, accusando i giocatori. Il fossato è incolmabile tra giocatori e tecnico e tra giocatori e società. Vengono a mancare i riferimenti all'interno della società e i rapporti interpersonali nello spogliatoio.  Mancini oggi è il grande accusato, ha voluto questa squadra, ha voluto questi giocatori, ha fatto spendere tanto e oggi li ripudia. O ha sbagliato lui o si sono rivelati al di sotto delle loro potenzialità".

Come ricucire tutto questo per mercoledì? 

"Credo che la società abbia premuto sul tasto dell'orgoglio, i giocatori quando sono sotto accusa devono essere chiamati alle proprie responsabilità e questo può stimolare. E' il tasto giusto da toccare ora e credo che l'Inter possa fare una prestazione d'orgoglio mercoledì prossimo. Rovesciare il 3-0 è veramente difficile, ma magari i nerazzurri faranno una partita importante e - perchè no - batteranno la Juve, spronati dalle parole di Ausilio e della rabbia di Mancini.

Serve un segnale in vista delle ultime 11 partite di campionato. Il terzo posto è recuperabile, sempre che l'Inter cambi e che torni la prima Inter".