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Paolillo: “Inter, finale assurdo. Conte l’uomo giusto. Esposito? E’ un fenomeno, ma…”

L'ex dirigente nerazzurro ha parlato al Corriere dello Sport

Marco Macca

Intervistato dal Corriere dello Sport, Ernesto Paolillo, ex direttore generale dell'Inter, ha parlato anche del finale di stagione della squadra di Luciano Spalletti, definendolo assurdo:

FAIR PLAY FINANZIARIO - "Il Fair play finanziario oggi funziona al 70%. Ha risolto i problemi principali per i quali era nato, cioè i forti indebitamenti delle società di calcio verso le banche e verso altre società, e ha risolto il problema dei pagamenti delle pendenze di ogni tipo verso i dipendenti. Manca un incentivo per i nuovi investitori, per chi si avvicina al nostro mondo. Una sanatoria che permetta non maggior libertà, attenzione, ma maggior respiro. Altrimenti il nostro diventa un mercato spento, troppo chiuso e soffocato".

GIOVANI - "Nel settore giovanile dell’Inter, che ovviamente conosco bene, c’è un ragazzo che è un fenomeno, si chiama Sebastiano Esposito, è un 2002, gioca nell’Under 17 che abbiamo appena ammirato agli Europei. Mi creda, stiamo parlando di un potenziale campione di primissimo piano. Ma se continua a crescere nel sistema italiano finirà per perdersi, ne sono convinto. Deve trovare allenatori che credono in lui, una società che sa come gestirlo, un campionato competitivo dove può migliorare. Ne ho visti tanti, anzi, ne ho vostri troppi in questi anni, di grandi promesse mai divenute realtà. Ce l’ha presente Pinamonti? Appunto, ha già vent’anni e sta - con tutto rispetto - al Frosinone. Ma lei vede i talenti inglesi o spagnoli dove sono a vent’anni? Pinamonti è un giocatore che poteva esplodere molto prima. Ma ha perso tempo, non per colpa sua. Gioca a Frosinone in una squadra che ha dovuto prima di tutto pensare a difendersi. Migliori poco, così. Devi stare con quelli bravi, devi acquisire competenze. Il vero patrimonio italiano è il settore giovanile. E’ lì che bisogna intervenire. Creo il talento, lo cedo e faccio una plusvalenza o lo porto in prima squadra e lo faccio giocare. Creo ricavi economici o sportivi. Ma in Italia è sbagliata la gestione dei talenti".

CONTE UOMO GIUSTO PER L'INTER? - "Credo di sì, all’Inter manca un uomo forte come Conte. Nella mia vita ho visto giocatori che danno il 60% e altri il 120%. Mourinho era uno che li portava a dare più di quanto pensavano di essere capaci, li portava oltre le loro possibilità. Serve qualcuno che migliori i giocatori e non li gestisca, ma i nostri allenatori per lo più si limitano a gestire. Sono pochissimi quelli che migliorano un ragazzo. Per tornare all’Inter: penso che questo finale di campionato sia assurdo, ci troviamo a 90 minuti dalla fine senza avere la certezza della qualificazione in Champions League. E’ inammissibile il modo in cui si è giocato a Napoli, in una partita così decisiva".

MANCA MILANO - "Al calcio italiano manca terribilmente Milano, mancano Inter e Milan all’altezza della loro gloriosa storia".

(Fonte: Corriere dello Sport)

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