In un intervento sul Corriere dello Sport,Pierluigi Pardo ha provato a spiegare cosa sia per lui il derby di Milano: "Nel Pantheon rossonero c’è la tempesta perfetta di una notte di fine aprile con lo United, in quello nerazzurro il sorriso ironico e provocatorio di Mou che mima le manette. In origine erano Bauscia e Casciavit. Il popolo dalla parte del Milan, la borghesia, invece, tutta nerazzurra. Stereotipi che il tempo in parte ha cambiato. Non ci sono più Ancelotti e Mourinho, Shevchenko e Milito. Lo spirito del derby oggi è nei piedi di Carlos Bacca, uno che viene da luoghi lontani, quando vendeva pesce al Mercato di Puerto Colombia e controllava i biglietti degli autobus e nelle mani sicure di Samir Handanovic, passato dalla vicina Slovenia, da una tripletta presa da Adriano nella prima volta a San Siro, dagli amici di Pasian di Prato e ormai simbolo di questa Inter. Non è la Gran Milàn della semifinale di Champions del 2003, ma è sempre il derby. Stadio a cinque stelle, seggiolini allineati, verdi e arancio, rossi e blu. Skybox e tartine."
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Pardo: “Non ci sono più Mou e Ancelotti, Sheva e Milito, ma lo spirito del derby…”
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