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Pedullà: “Lukaku si è promesso all’Inter. Il club ha il sì di 4 giocatori: e quand’è così…”

L'esperto di mercato commenta le trattative in casa Inter

Marco Astori

Tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere dello Sport, l'esperto di mercato Alfredo Pedullà ha spiegato come l'Inter abbia il sì di diversi giocatori e come le trattative possano presto concludersi: "Il maligno è sempre appostato. E chiede con sospetto: ma è possibile che un calciatore possa trovare un accordo con la società tal dei tali prima ancora che quest’ultima trovi un’intesa con chi è proprietario di quel cartellino? Domanda vecchia come il mondo, ma più che mai attuale in sede di calciomercato. La risposta è semplice: normale che sia così, non soltanto quando un contratto è in scadenza dopo sei oppure otto mesi, ma anche quando si tratta di impegni molto più lunghi. L’Inter è in fuga da settimane e settimane. Ha acciuffato Godin in tempi non sospetti, nell’invitante oceano dei parametri zeri. Ha l’intesa con Dzeko, in uscita dalla Roma. Ha incassato il sì di Barella, soffiato a un’agguerrita concorrenza. Ha mosso passi decisivi per Lazaro, terzino austriaco di proprietà dell’Herta Berlino. Solitamente funziona così: quando strappi il sì al diretto interessato, la trattativa va in porto all’80 per cento, forse 90. Perché significa che hai conquistato la fiducia della tua prima scelta.

Vale l’esatto contrario: se hai un accordo con il club di riferimento ma chi vorresti portare da te non è tanto convinto, oppure è scarsamente entusiasta, puoi sbatterti quanto vuoi e alzare l’asticella, ma non riesci a portare a casa il risultato. L’Inter ha la necessità di accontentare un martello pneumatico come Conte, l’allenatore che ha accettato di firmare dopo avere avuto garanzie non soltanto sull’ingaggio, ma anche sugli obiettivi di cogliere. Lazaro è un suo pallino per riconosciute qualità di spinta e contenimento. Dzeko lo aveva scelto ai tempi del Chelsea, sarebbe andato quasi tutto a dama se Edin non avesse deciso di restare ala Roma. Barella è il potenziale nuovo Vidal, qualità e quantità, inserimenti improvvisi e magari qualche gol in più nelle gambe. Cosa intendiamo dire? Che un allenatore torna sulle trame del passato, su obiettivi inseguiti e non acciuffati, sulla volontà mista a necessità di riprovarci per tagliare il traguardo. Non abbiamo dimenticato Lukaku, il preferito di Antonio, partite di andata e ritorno con sentimenti ricambiati da parte dell’ambizioso Romelu. Anche qui percorriamo la medesima tangenziale: intanto Lukaku si è promesso all’Inter, il resto lo vedremo e lo verificheremo presto. Se Marotta e Ausilio avessero in tasca il placet del Manchester United e non quello del diretto interessato, il rischio di perdere tanto - troppo - tempo sarebbe enorme".

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