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Pierfilippo Capello: “Ecco cosa può fare e cosa no un giocatore. Ma prima o poi…”

Attività ancora sospese nei centri di allenamento per i professionisti del calcio: i chiarimenti dell'avvocato esperto in diritto sportivo

Eva A. Provenzano

Il governo ha deciso: dal 4 maggio saranno permessi gli allenamenti nei centri sportivi per chi pratica discipline individuali. Non è permesso però ai calciatori professionisti di fare altrettanto. Potrebbero allenarsi piuttosto al Parco, ma non nella sede dei loro ritiri. Questa decisione ha sollevato un polverone e l'AIC ha preso una posizione netta contro questa decisione.

Ne ha parlato anche Pierfilippo Capello, figlio del noto allenatore, avvocato esperto di diritto sportivo dello studio Orborne Clarke. Ecco cosa ha detto: «Nel dpcm ci sono alcuni aspetti da chiarire. Sono permessi gli allenamenti per le discipline sportive individuale e non quelli di squadra, ma l'atleta può allenarsi ad esempio al parco. Se vogliamo pensare al calciatore può andare a correre al parco, ma si potrà portare il pallone per fare gli esercizi ad esempio per il dribbling o calciare? Sì, può farlo. E' attività motoria e non si sta allenando in squadra. C'è grossa differenza tra le dotazioni dei centri sportivi dei club di Serie A e quelli delle altre categorie. In Serie A si potrebbero fare anche allenamenti tecnici con il pallone, mantenendo le misure di sicurezza. Diverso in Lega Pro per esempio. Gli sport di squadra ha una caratteristica, non basta solo correre, ma ci sono allenamenti tecnici che vanno fatto insieme agli altri compagni. Non si può pensare solo ad un atleta che corre a distanza e tiene palla al piede. Non è un allenamento da calciatore, è solo un modo per tenersi in forma».

(Fonte: SS24)

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