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Pioli ora lavorerà sulla condizione fisica. Il mini-ritiro a Marbella utile per…

Come volevasi dimostrare il lavoro di Stefano Pioli, in casa Inter, non è dei più semplici

Riccardo Fusato

Come volevasi dimostrare il lavoro di Stefano Pioli, in casa Inter, non è dei più semplici. Appena arrivato, l'ex tecnico della Lazio, ha subito affermato che è la testa a comandare sulle gambe. La sensazione è che all'epoca non abbia voluto sottolineare la precaria condizione fisica di Icardi e compagni. La realtà raccontava ben altro. E se il derby, grazie alla forza dei nervi e alle motivazioni, ha solo nascosto i problemi. In Israele, in Europa League, invece, l'autonomia ridotta è tornata nuovamente sotto gli occhi di tutti. E' vero che l'Inter è anche debole mentalmente e così le gambe finiscono per girare ancora meno di quanto potrebbero. Tanto più che la condizione deficitaria era una delle critiche sollevate a De Boer, che non vi ha mai posto rimedio. E, infatti, tra le richieste rivolte a Pioli, sin dai primi colloqui, c'è stata quella di aumentare l'intensità degli allenamenti. Era impossibile cambiare subito registro, dopo un mese, però, gli effetti dei nuovi metodi cominciano a vedersi. Così, pur soffrendo, ma sotto altri aspetti, l'Inter è riuscita a tenere testa al Genoa, una delle squadre che corrono di più e a più alto ritmo in serie A. La situazione è destinata a migliorare ancora. Tra poco ci sarà la sosta invernale e subito dopo il mini-ritiro a Marbella (2-7 gennaio) utile per mettere le basi atletiche per la seconda parte della stagione. E, volendo, l'eliminazione dall'Europa League consentirà a Pioli di programmare settimane complete di allenamenti alla Pinetina.

(Corriere dello Sport)

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