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Pioli: “Simeone all’Inter? Non mi tocca per nulla. Mai più gare come a Napoli. Su Samuel…”

Stefano Pioli, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato a ruota libera su diversi argomenti

Riccardo Fusato

Stefano Pioli, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato a ruota libera su diversi argomenti: "Quale partite non ho gradito? Hapoel e Napoli. In Israele sono successe cose che non devono più capitare. Avevo annusato qualcosa nell’intervallo: qualche sorriso fuori luogo, il fatto che chiedessero il risultato dell’altra gara. È stata una lezione utile il crollo del secondo tempo. A Napoli c’è stata la partita peggiore, lì sì che mi sono infuriato: approccio inaccettabile. Samuel nello staff? Me lo ha fatto venire in mente la Gazzetta (sorride, ndr). Ho letto del suo ingresso nel gruppo di lavoro del club e ho preso l’occasione per parlarci. L’ho sempre stimato umanamente e calcisticamente, è una persona seria. Lavora nel gruppo dei miei analisti e già all’intervallo mi portano i dati. Però non gli faccio fare troppe partitelle, se no gli viene la tentazione di “steccare” gli attaccanti. La Lazio? È la sorpresa del campionato insieme con l’Atalanta. Ha perso solo contro le prime tre della classifica e qualcosa vuol dire. Si vede la mano dell’allenatore, cambia spesso il sistema. Il Milan?  Non va considerata una sorpresa, ha grandi giocatori e giovani importanti. Il futuro è Pinamonti? Credo che sia il miglior centravanti della nuova generazione in Italia. Ha qualità tecniche e valori morali non comuni per un giovane. Lo voglio subito in prima squadra, può darci una mano concreta da qui a fine stagione. Anche per questo ho chiesto di sfoltire l’attacco. Se avessi 100 milioni da spendere? Preferirei acquistare 3 giocatori da 30 milioni ciascuno, uno per reparto, piuttosto che uno solo da 100. Non manca molto per tornare ai vertici del calcio che conta. Quanto mi infastidisce sentir parlare di Simeone come mio successore dal 1° luglio 2017? Sapete la verità? Non mi tocca per nulla. Quando ero alla Lazio girava la stessa voce: “Un giorno allenerò i biancocelesti”. Ci inseguiamo."

(Gazzetta dello Sport)

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