Gerard Piquè storico difensore del Barcellona, per la prima volta in una intervista ad Extra Time, ha mostrato segni di insofferenza verso il tiqui taka che ha portato il Barcellona a vincere tutto, ma forse, senza Messi, a non entusiasmare visto il grande possesso palla e la miriade di passaggini prima di arrivare in porta: "abbiamo giocato gli ultimi anni con allenatori della casa, prima Pep e poi Tito, e forse abbiamo finito con l’esasperare il nostro stile di gioco al punto che ci siamo ritrovati schiavi del sistema, di quello stile. Ora è arrivato il Tata, che viene da fuori, che condivide la stessa idea di calcio, il tener palla, però ci sta mostrando opzioni diverse. E la cosa è molto positiva, perché ci offre varianti. Quando ci pressano, fare un paio di lanci lunghi non è negativo, serve per cambiare gioco, ossigenare, evitare che ci schiaccino e ci lascino senza uscita. Abbiamo ricominciato a pressare molto alto, a recuperare la palla nella trequarti avversaria e da lì è molto più facile creare occasioni che non iniziare da dietro, soprattutto contro squadre che si chiudono tanto. È normale provare a sviluppare nuove idee, variazioni sul tema: dopo tanti anni gli avversari ovviamente sanno come attacchi, come ti muovi. Prendi Alves e Alba: spingono tanto e alcuni avversari ci lasciavano le fasce chiudendosi in mezzo. Diventava difficile entrare. Bisognava trovare soluzioni alternative e il Tata lo sta facendo senza intaccare il nostro stile: il possesso è sempre quello. Sono varianti di cui avevamo bisogno
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Piquè ammette: “Schiavi del tiqui taka. Ogni tanto fare lanci lunghi serve…”
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