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Pirlo: “Spagna? Non più impossibile, l’azzurro manca. Chi tira ora le punizioni? Candreva e…”

Alla vigilia di Italia-Spagna, la Gazzetta dello Sport ha intervistato un azzurro che con la Nazionale ha scritto la storia: Andrea Pirlo, campione del mondo nel 2006

Dario Di Noi

"Alla vigilia di Italia-Spagna, l’ottavo di finale più atteso di tutto Euro 2016, la Gazzetta dello Sportha intervistato un azzurro che con la maglia della Nazionale ha scritto la storia. Lui è Andrea Pirlo, campione del mondo nel 2006.

"Queste le sue parole sulla sfida che attende l’Italia: "Speriamo che lunedì l’allenamento non sia all’ora della partita. Le altre partite, magari un po’ a spizzichi, le ho viste tutte. Italia-Spagna arriva troppo presto: la 'Roja' avrebbe dovuto vincere il suo girone, poteva essere una bella finale. E anche una bella rivincita per noi, ma una rivincita vale anche negli ottavi. Siamo abituati: quattro anni fa Inghilterra, Germania e Spagna, una dietro l’altra. Magari è buon segno. Secondo me i più preoccupati sono gli spagnoli: giocare contro l’Italia non è mai facile, e contro questa Italia neanche. Sono i favoriti perché fanno ancora il calcio migliore, però adesso contro di loro puoi provare a giocare. All’ultimo Europeo era quasi impossibile. Quanto manco io all’Italia? Non credo che l’Italia abbia così tanta nostalgia di me. Sta facendo bene anche senza Pirlo. E farà bene, vedrete. Io, invece, ho tanta nostalgia della Nazionale, ma lo sapevo già. Anche se solo quando ti metti davanti alla tv e senti ancora adrenalina addosso capisci quanta ne hai. Come mai non sono stato convocato? Io credo che ognuno di noi abbia un dovere, ad un certo punto: rendersi conto di quanti anni ha e di che cosa può dare. Dunque se fai una scelta come quella di giocare in America, pensi prima a che cosa vai incontro: se la mia priorità fosse stata l’Europeo, sarei stato un altro anno alla Juve. Nel momento in cui ho deciso di andare a New York, automaticamente le cose fra me e il c.t. sono state chiare: 'Se ha bisogno di me ci sono, se chiama qualcun altro la capisco'. Non vedendomi spesso come gli altri, Conte non poteva conoscere le mie condizioni come quelle degli altri. E ha chiamato degli altri. Ventura? Ha più o meno le stesse idee: mi pare l’allenatore giusto per portare avanti un progetto fondato anche sulla valorizzazione di un nuovo ciclo di giovani, che crescono bene. Verrattiè il più simile a me? Forse. Di sicuro sarà il prossimo leader dell’Italia: ha tutto per esserlo. In Europa sinceramente non vedo giocatori che mi assomigliano: per fortuna, vederne uno adesso forse mi dispiacerebbe ancora un po’. Chi le tira le punizioni al mio posto? Dovrebbero batterle Candreva, che ha un buon calcio ma mancherà contro la Spagna, e Insigne, che ha buone soluzioni. Primo rigorista De Rossi, oppure Bonucci: gente abituata ad avere delle responsabilità".

"(Gazzetta dello Sport)