Quando si è parlato dell'Inter, utilizzando più o meno sempre gli stessi aggettivi si è spesso dimenticato un particolare come ricorda Andrea Pisoni sulle pagine del Giornale: «È a immagine e somiglianza di Roberto Mancini. Non l’ha intrappolata in un movimento, la sua creatura. Ha preferito liberare l’istinto del suo attacco, contro l’Udinese ha osato i tre “ic” titolari insieme alle spalle di Icardi. Davanti tutti vanno all’uno contro uno sapendo che tanto dietro hanno chi li protegge. È la formula “emme”. Miranda e Murillo imprescindibili, un passo più avanti uno tra Medel e Melo ci deve sempre essere, meglio se i due mastini (a proposito di bestie) li puoi mettere insieme. In attesa del definitivo ritorno di Maurito (Icardi) che con la doppietta del Friuli ha iniziato la sua risalita verso la vetta della classifica cannonieri, dove Mancini l’ha sempre messo. Fiducia incondizionata nell’argentino come nel resto della squadra. Perché non si dà un’occasione a tutti, esclusi i portieri di riserva e i lungodegenti Vidic e Dodò, se non ti fidi.E poi la bestia non è intrappolata in uno schema, e così chiunque può dare il suo apporto, tutti importanti nessuno indispensabile. È così che l’allenatore non sbaglia una mossa, una formazione e il fatto che ne abbia cambiate sedici su sedici, non significa confusione, anzi è la conferma che la bestia risponde a tutti i comandi. Mancini la comandasenza problemi anche perché quel gruppo ha capito che se ascolta il padrone lo porta dritto allo scudetto».
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Pisoni (Giornale): «Inter a immagine di Mancini. Non si dà un’occasione a tutti se non…»
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