Gli ispettori del Comitato etico della Fifa non hanno pietà per Platini e Blatter dinanzi alla camera arbitrale guidata da Hans Joackim Eckert che a dicembre dovrà giudicare i presidenti Fifa e Uefa. A trascinare verso il patibolo le carriere dei due è il pagamento di 1,8 milioni autorizzato nel 2011 da Blatter a Platini, per una consulenza del francese alla Fifa tra il 1998 e il 2002. Per l’accusa, quel versamento è la pistola fumante, prova provata di un sistema di corruzione esteso ai più alti livelli e che in questi ultimi mesi ha portato a decine di squalifiche in ogni parte del globo, sull’onda di un anomalo vento di giustizia, mai soffiato sulla Fifa. Platini spera(va) ancora in un giudizio positivo del Tas per rientrare nella corsa alla Fifa. Le nomination accettate per il trono di imperatore del calcio sono cinque: il segretario dell’Uefa Gianni Infantino, in visita a San Siro domenica scorsa, il sudafricano Tokyo Sexwale, compagno di prigionia di Nelson Mandela a Robben Island, il Principe giordano Ali Al Hussein, il presidente della Federazione asiatica Sheikh Salman Bin Ebrahim al Khalifa e il francese Jerome Champagne. Saranno loro a correre, perché la carriera del 60enne Platini appare segnata.
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Platini e Blatter verso il tramonto. Il comitato etico FIFA non ha pietà
Gli ispettori del Comitato etico della Fifa non hanno pietà per Platini e Blatter dinanzi alla camera arbitrale guidata da Hans Joackim Eckert che a dicembre dovrà giudicare i presidenti Fifa e Uefa. A trascinare verso il patibolo le...
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