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Prefetto di Roma: “Italia, festa non autorizzata. Decisione di Chiellini e Bonucci”

Prefetto di Roma: “Italia, festa non autorizzata. Decisione di Chiellini e Bonucci” - immagine 1

Matteo Piantedosi, prefetto di Roma, non nasconde l’amarezza dopo aver visto i festeggiamenti avvenuti lunedì

Fabio Alampi

Matteo Piantedosi, prefetto di Roma, in un'intervista concessa al Corriere della Sera si è mostrato parecchio contrariato per i festeggiamenti andati in scena dopo la conquista dell'Europeo: "Avevamo negato il permesso a festeggiare la vittoria dell’Italia agli Europei sull'autobus scoperto, ma i patti non sono stati rispettati".

Non si doveva festeggiare?

"Certamente sì. Ma con modalità diverse".

Come?

"Venerdì scorso abbiamo convocato un comitato per l'ordine e la sicurezza. Io avevo concordato la linea con la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese e con il capo della polizia Lamberto Giannini. La riunione era proprio per decidere che cosa fare e per questo abbiamo coinvolto direttamente anche la Figc".

Quali erano le intese?

"La Figc chiedeva di consentire agli atleti della Nazionale di fare un giro per Roma su un autobus scoperto, ma è stato spiegato chiaramente che non era possibile e che non potevamo autorizzarli".

C'erano alternative?

"Lunedì mattina la Figc ha riproposto diverse soluzioni, ultima delle quali quella di utilizzare una pedana da montare in piazza del Popolo, in pieno centro a Roma, dove far salire i giocatori per festeggiare con i tifosi".

L'avete autorizzato?

"Sì, abbiamo ritenuto che potesse essere una mediazione praticabile perché ci consentiva di tenere sotto controllo la folla in un unico luogo, verificando anche che le persone indossassero le mascherine come prevede il decreto in vigore quando ci sono gli assembramenti".

E invece?

"Nel primo pomeriggio di lunedì abbiamo avuto altri contatti diretti con lo staff della Figc che ha rinnovato la richiesta di poter utilizzare l'autobus scoperto. Abbiamo spiegato a tutti che le valutazioni non erano cambiate".

Lei ha parlato con lo staff del presidente Gravina?

"Certo e hanno sostenuto che c'era comunque già molta folla per le strade ed era forte intenzione dei calciatori di proseguire i festeggiamenti con l'effettuazione di un giro su un autobus scoperto".

Non potevate fermarlo?

"C'erano migliaia di persone in attesa del giro in autobus, vietarlo avrebbe potuto creare problemi di ordine pubblico".

È vero che sono stati i calciatori a volerlo?

"Mi risulta che Chiellini e Bonucci hanno rappresentato con determinazione il loro intendimento al personale in servizio d'ordine; a quel punto non si è potuto far altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile. La complessità e la delicatezza è testimoniata dalle immagini da cui si può vedere che praticamente solo le forze di polizia indossavano la mascherina. Tutto quello che è successo ci ha profondamente amareggiati; da un anno, anche nei periodi più difficili, a Roma abbiamo sempre cercato di applicare le misure anti-Covid stimolando la collaborazione dei cittadini e delle categorie produttive piuttosto che imporre misure draconiane".

Ha più sentito Gravina o qualcuno della Figc?

"No, perché sono ancora amareggiato dalla mancanza di rispetto che c'è stata per il grande impegno della questura e di tutte le forze di polizia durante tutto il periodo degli europei e per la preparazione di questa festa. Mi auguro che l'Italia l'anno prossimo vinca i Mondiali per avere gli stessi festeggiamenti: tratteremo direttamente con i calciatori".

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