Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il noto procuratore di calcio, Mino Raiola, nonché agente di Mario Balotelli ha parlato del suo assistito: “Tra tutti i campioni che ho gestito non ne ho mai incontrato uno costretto a subire le ingiustizie che ha subito Mario. La gente non lo conosce: si chiude, si fa trascinare a fare quello che non è. La verità è che Mario è un ragazzo insicuro, e nella sua insicurezza magari fa delle cavolate. Io ho sempre voluto accontentare i giocatori: con gli altri ho fatto sempre di testa mia, con lui no. “Ho bisogno della mamma, degli amici, dell’Italia”, diceva. Ed essendo anch’io un papà e volendolo felice, l’ho portato dal City di nuovo in Italia: uno dei più grandi errori della mia carriera.
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Raiola: “Che errore portare Balo al Milan. Gli ho detto: o via da Liverpool a 60 mln o…”
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Dovevo dirgli: “Tu in Italia non ci torni. Il City è una grande società, non ti lasceranno mai cadere, questo è il calcio che conta e tu ne vuoi uscire”. E sono convinto che ho sbagliato anche per un altro fatto: al Milan serviva un leader. Dai palla a Mario, lui fa gol, tutti sono contenti. Ma leader lui non è, ed è anche sbagliato chiederglielo. Ci sono giocatori fortissimi che non hanno leadership, altri meno forti ma che ne hanno. Il Liverpool è diverso dagli altri club. Lì non possono permettersi 10 che corrono e una superstar. Mario è uno che ti cambia la partita in 2-3 momenti, quindi loro devono adattarsi a lui, e lui a loro.
L’ho visto lunedì e gli ho detto: “Hai un contratto di 4 anni e non ti porto via. O tu lasci Liverpool a 60-70 milioni e io ho vinto la scommessa, o muori lì”. È la prima volta che faccio a un giocatore un discorso così. L’ho visto tranquillo, cambiato, diverso rispetto al Milan. Molto deluso da se stesso, anche. Sta passando un momento come non ha mai avuto. Prima gli volevano sempre bene tutti, aveva spazio.
A Liverpool no: o fai come diciamo noi o resti fuori. Poi è stato rotto per 8 settimane, ha perso ritmo. E infine la storia della figlia: Pia l’ha cambiato, ma Mario ha pure trovato una donna che non gli dà pace. Faccio un esempio: se la bimba deve andare quel giorno in quel posto, ecco puntuale un certificato medico che la piccola ha la febbre. Se poi c’è un viaggio in business per lei e il fratello, allora può darsi che venga. E questa cosa Mario la soffre tantissimo. Il vero Mario ha le capacità per essere il più forte al mondo, ma non il carattere. E questo periodo al Liverpool è la lezione più importante che ha avuto. Ha un fisico clamoroso. Pure Ronaldo ce l’ha, ma per tenerlo deve bere acqua minerale. Mario mangia spaghetti, cotoletta, beve tè freddo, poi lo vedi e ti stupisci. Ora si sta applicando forte, la sua vita privata è più calma. E non ha senso chiedersi se Liverpool è la piazza giusta: è l’unica piazza”
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