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Ranieri: “Quest’anno Serie A bellissima e combattuta. Sul mondiale…”

Le parole dell'ex tecnico nerazzurro sulla Serie A

Francesco Parrone

Intervistato dal Corriere dello Sport, Claudio Ranieri ha espresso un parere sul campionato italiano: "Mi sembra bellissimo perché ci sono diverse squadre racchiuse in pochi punti. La Lazio deve recuperare una partita, sta a trentatré punti per cui potrebbe arrivare a trentasei. Mi è dispiaciuto per la Sampdoria perché è una squadra che gioca benissimo, ma nelle ultime cinque partite è stata sconfitta tre volte, ha perso dei punti importanti.

L’Atalanta è la solita Atalanta, sta facendo bene anche se non come l’anno scorso e questo perché, giocando le coppe, si perdono sempre energie nervose. Però la squadra di Gasperini sta facendo benissimo in Europa e mi auguro possa continuare. Atalanta-Lazio è stata veramente uno spettacolo. Tutte e due le squadre hanno giocato per vincere, molto bene. Gran calcio".

Perché la Nazionale non è ai mondiali? "La Nazionale non è ai mondiali perché si è perso lo spareggio, preventivabile, essendo capitati nel girone con la Spagna. Il nostro campionato

era soltanto gli spareggi. Andati male gli spareggi, non siamo andati ai mondiali. Ma forse questo potrebbe essere anche un bene perché il calcio italiano va rifondato. Bisogna rimettere

la Nazionale al centro di tutto, sennò accontentiamoci, mandiamo le squadre di club a fare il campionato mondiale e lasciamo stare la Nazionale. La Nazionale così non diventa più uno spot del calcio italiano, non genera più l’orgoglio di essere tutti italiani e l’emozione di vivere tutti insieme le estati tifando azzurro, come abbiamo sempre fatto, dal 1962 a oggi".

C’è secondo lei un problema specifico? I vivai oppure il fatto che non ci siano le seconde squadre? "I vivai ci sono, guardi l’Atalanta quanti giocatori sforna da anni. Il problema è che poi non giocano. Quando le grandi squadre hanno pochissimi italiani in campo, dove diavolo fanno esperienza questi giocatori giovani italiani? Dove? In squadre dove magari salgono e scendono dalla serie B e dalla serie A? Bisogna ora avere buoni giocatori nelle grandi squadre e poi aspettare che rinascano i Totti, i Del Piero. Adesso c’è soltanto Insigne. Per cui bisogna attendere la stagione in cui rinasceranno questi grossi campioni, quelli che fanno la differenza".

Secondo lei nei vivai insegnano la tecnica o curano solo il fisico, le tattiche? "Questo non lo so dire, perché non seguo molto l’accademia italiana. Io dico che in Francia e in Spagna la tecnica è al primo posto. La tattica meno. Per quella c’è tempo".

Lei ha allenato tutte le grandi squadre italiane salvo il Milan. Le piacerebbe? "A chi non piacerebbe allenare il Milan? Certo che sta attraversando un momento di diffcoltà e si vede. Ci deve essere prima di tutto la società, con un disegno chiaro e la capacità di far marciare tutte le cose. Poi un allenatore, poi i giocatori. Ma senza una società strutturata è dura...".

Lei ha allenato tutte le grandi squadre italiane e molte squadre importanti all’estero. Non sarebbe il momento che lei allenasse la Nazionale italiana?"Io credo che tutti gli allenatori vorrebbero allenare la Nazionale italiana. Per il legame con il proprio paese, perché la Nazionale italiana è piena di storia, è nel cuore degli italiani. Io a Nantes sto bene, anzi benissimo. Dovesse arrivare una richiesta certo che andrei dal presidente a chiedergli di lasciarmi libero. Però io credo che ora la cosa più importante sia rifare la federazione, con energie e progetti nuovi. Tutto parte da lì. Dopo, solo dopo, viene l’allenatore. Questo è il calcio, oggi. Progetto e talento, mai separati".

(Fonte: Walter Veltroni, Corriere dello Sport 23/12/17)

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