Intervenuto ai microfoni del Corriere dello Sport, Fabrizio Ravanelli, ex centravanti, ha parlato così della lotta scudetto tra Juventus, Inter e Lazio: «La Juve è la squadra che mi ha fatto crescere, sono juventino. Ho vinto scudetto, Coppa Italia e Supercoppa italiana con la Lazio, anche lei è nel mio cuore. Nell’Inter c’è Antonio Conte, per lui nutro un rispetto incredibile. Dico che tutto può succedere, che il campionato è ancora lungo, mi sta appassionando»
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Ravanelli: “Scudetto, è corsa a tre. L’Inter non molla mai. Lautaro è fuori da ogni logica”
Le parole dell'ex bianconero
Ravanelli, è di nuovo maratona scudetto.
«La Juve se la gioca alla pari con l’Inter, la Lazio è appena appena un gradino sotto. La lotta è a tre, andrà avanti fino alla fine. I primi 4 mesi di campionato sono stati strepitosi. L’unica macchia, per Inter e Lazio, è stata l’uscita dalla Champions e dall’Europa».
Juve e Inter erano pronosticate, la Lazio è sbalorditiva.
«A centrocampo e davanti i biancocelesti fanno paura, dietro sono solidi. La Lazio, come organico, non ha niente da invidiare, da tanti anni è attrezzata per lottare perlomeno per la Champions, per stare tra il terzo e il quarto posto, purtroppo la qualificazione le è sfuggita più volte, ma ha sempre fatto grandi cose. Un plauso a Lotito e Tare, hanno affidato ad Inzaghi una squadra formidabile».
E Simone sta riscrivendo la storia.
«Sta facendo grandi cose. Si è sempre pronti ad enfatizzare e criticare in base ai momenti, è troppo presto per dare giudizi definitivi. Bisogna riconoscere che ha vinto la Coppa Italia l’anno scorso e che sta andando bene in campionato. Peccato per l’uscita dall’Europa, si è persa un’occasione, la qualificazione poteva essere centrata considerando i giocatori di qualità che fanno parte della rosa, era attrezzata per conquistarla».
La Juve non ha “ammazzato” il campionato, se l’aspettava così accerchiata?
«La Juve non mi delude mai, sta rispettando i propri programmi. E’ andata avanti in Champions e agli ottavi affronterà il Lione, non dico che è un ostacolo facile da superare, ma sicuramente è alla sua portata. La squadra sta lottando per lo scudetto e sono certo che a marzo sarà in lotta su tutti i fronti».
Il sarrismo tarda ad assorbirsi.
«La Juve di Sarri sta migliorando, le dico che sarà un crescendo. Ha ottenuto la disponibilità dei giocatori a sacrificarsi, a credere nelle sue idee. Bisogna dare tempo, per giudicare un allenatore si deve aspettare la fine della stagione, è bene aspettare».
Juve, Inter e Lazio, trovi le differenze.
«L’Inter, fisicamente e mentalmente, è in crescita, non molla mai. La Juve è la solita Juve, anche se ha cambiato filosofia di gioco. Anche la Lazio ha imparato a crederci fino all’ultimo, a Cagliari ha vinto nei quattro minuti finali del recupero, è stata fortunata, graziata dai sardi, più volte hanno mancato il raddoppio, ma la squadra ha spinto fino alla fine. La Lazio in passato si lasciava andare, ha compiuto un grande passo in avanti».
Quali sono i segreti della Lazio?
«Luis Alberto, Correa e Milinkovic in questo momento sono i giocatori che la rappresentano, garantiscono alta qualità».
E Immobile non lo cita?
«Immobile sfrutta le loro giocate, ci va a nozze, negli ultimi 20 metri è molto bravo. Per un centravanti non è facile trovare una squadra che gioca esclusivamente per te».
La Juve ha riscoperto Dybala.
«Dybala, sì. Ma tutta la squadra è incredibile. Io spero torni presto Douglas Costa. Per talento è uno dei più forti al mondo, farà compiere alla Juve il salto di qualità anche in Champions».
Lautaro-Lukaku, la doppia arma di Conte.
«Lautaro sta facendo un campionato fuori da ogni logica, sta dimostrando di essere un grande campione, un trascinatore. Lukaku sta rispettando i suoi canoni, è un attaccante di peso come piace ad Antonio, ha fatto i suoi gol importanti. E’ nata una coppia ben assortita. Ma attenzione...».
A cosa?
«La lotta è a tre, ma il Napoli di Gattuso può tornare in corsa, senza dimenticare la Roma. Rino è uno dei nostri migliori allenatori, l’anno scorso ha fatto un lavoro fantastico al Milan. Ha dimostrato di essere molto bravo ed è molto giovane come Simone. Sono tutti e due in rampa di lancio».
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