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Repubblica: “Contro il Chievo tridente abolito. La nave di Strama…”

“Alla seconda onda non posso cambiare la rotta della nave”. Così ieri Andrea Stramaccioni – in conferenza stampa – ha analizzato il momento dell’Inter caratterizzato da poco equilibrio e dalla mancanza di una...

Eva A. Provenzano

"Alla seconda onda non posso cambiare la rotta della nave". Così ieri Andrea Stramaccioni - in conferenza stampa - ha analizzato il momento dell'Inter caratterizzato da poco equilibrio e dalla mancanza di una continuità di risultati che preoccupa l'ambiente nerazzurro. L'inviato a Milano del quotidiano La Repubblica, Andrea Sorrentino, prende spunto dalle parole del mister e scrive: "Accarezzato da venti diseguali, il mare alla fine s’è increspato. Il vascello tiene ancora, ci mancherebbe, ma le paratie hanno preso a cigolare: un intervento è necessario. Così il giovane nocchiero comincia ad ammainare una vela di qua e a cazzare una randa di là, ma in apparenza fischietta tranquillo, perché giura di non aver perso la calma, né la serenità, né il controllo della situazione... Non è un vero uragano e neppure una tempesta tropicale, ciò che agita l’Inter, ma una vaga inquietudine che pare l’annuncio di un tornado in arrivo". 

C'è il Chievo si deve ricominciare a camminare sulla giusta via: in trasferta la squadra nerazzurra ha sempre fatto bene. Adesso quello che conta è la ricerca di un equilibrio che permetta agli undici in campo di costruire azioni da gol riuscendo a sostenere la difesa quando sono gli avversari ad attaccare.

Anche secondo il giornale romano in questa partita sarà difficile rivedere il tridente (che Strama non ritiene affatto improprio, ma si è dato il diritto di decidere di volta in volta se è il caso di schierarlo o meno) anche perché  - sostiene il giornalista - Cassano ha bisogno di riposare. Il tecnico interista è fiducioso e vuole continuare sulla sua rotta. "Perché l’oceano della serie A è così: pieno di venti improvvisi, diseguali, che ti costringono a diventare grande in fretta. Non è mica una baia riparata, è l’oceano", conclude l'articolo.