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Repubblica: «Ecco qual era la mossa segreta di Strama a Bologna!»

I numeri parlano chiaro, l’Inter c’è. E anche Repubblica analizza partendo dalle cifre, la partita di ieri: «A Bologna c’è la settima vittoria consecutiva (cinque in campionato e due in coppa), l’ottava in otto trasferte...

Lorenzo Roca

I numeri parlano chiaro, l'Inter c'è. E anche Repubblica analizza partendo dalle cifre, la partita di ieri: «A Bologna c’è la settima vittoria consecutiva (cinque in campionato e due in coppa), l’ottava in otto trasferte stagionali, vittoria limpida di chi ha preparato l’impegno scavando nei meandri tattici e psicologici che ogni vigilia propone. Così ecco un altro modulo pressoché inedito, un 3-5-2 in apparenza ultradifensivo, il cui perno è Mudingayi quasi a uomo su Diamanti, l’obiettivosensibile del Bologna: gioca Mudi perché conosce bene Diamanti, lo scorso anno hanno giocato insieme proprio qui. Era questo il segretuccio della vigilia, accuratamente celato da Strama nelle consuete chiacchiere fuorvianti del sabato.Sotto un’acqua implacabile, l’Inter parte male e per i primi sei minuti non esce dalla metà campo, subisce una punizione diDiamanti fuori di un’unghia e concede a Gilardino un buon pallone in area, ma quello spreca. Sei minuti, non di più. Poi il centrocampo a cinque, lentamente, fa il suo lavoro e narcotizza l’avversario, annunciandogli il suo destino. E il Bologna si consegna, un metro dopo l’altro, per tasso tecnico inferiore e per carenza di personalità, che poi è il suo guaio peggiore. Il gol di Ranocchia vivacizza la gara a inizio ripresa, quando il Bologna sembra di nuovo combattivo, ma l’Inter colpirà ancora proprio quando l’avversario compie il massimo sforzo alzando il livello agonistico della gara, che si accende, e quindi facendogli più male».