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Repubblica – Inter, non puoi speculare sul gioco altrui. Alla fine vieni punita!

Andrea Sorrentino de La Repubblica, nell’edizione odierna fa il punto sullsconfitta dell’Inter contro la Lazio, nell’anticipo della 17^ giornata di campionato.“Miro, tiro, gol. E’ la decima rete in campionato del...

Francesco Parrone

Andrea Sorrentino de La Repubblica, nell'edizione odierna fa il punto sullsconfitta dell'Inter contro la Lazio, nell'anticipo della 17^ giornata di campionato."Miro, tiro, gol. E’ la decima rete in campionato del formidabile Miroslav Klose, a 8’ dalla fine, a risolvere Lazio-Inter e a raccontarci un paio di cosette sulle inseguitrici della Juventus. La prima è che la Lazio è una certezza, perché è ben allenata, ha giocatori di valore e ha ritrovato un pubblico che è un fattore. La seconda è che l’Inter non può continuare a speculare sul gioco altrui, perché non è la strada per il paradiso ma al massimo per un’aurea mediocrità; cambiare atteggiamento in corsa come ha provato a fare ieri sera non è facile, infatti è stata punita, magari oltre i suoi demeriti, ma intanto è alla terza caduta consecutiva in trasferta. Di tattica si vive, soprattutto in Italia, ma a volte i tatticismi diventano un nodo scorsoio con cui si può finire molto male. A tal proposito, tatticismi e rispettive inadeguatezze rendono il primo tempo uno spettacolo ben gramo. Il vero divertimento è prima del via, col volo a planare dell’aquila Olimpia e il tonante annuncio delle formazioni (il prepartita della Lazio è il più suggestivo della A), poi comincia la partita a scacchi. 

Stramaccioni al solito cambia formazione e assetto (diciassettesima diversa in altrettante gare), stavolta con difesa a 4 per blindare le fasce e Zanetti davanti alla difesa, perché Gargano deve dare un occhio a Hernanes (che non accenderà mai la luce), mentre Guarin è trequartista ma controlla anche Ledesma: insomma, l’Inter si modella ancora sull’avversario. Troppo. Perché la luna storta di Cassano (mai decisivo con gli avversari di un certo livello) e Milito, la costante inferiorità a centrocampo e i ritmi bassissimi della circolazione di palla, tengono i nerazzurri lontani dall’area laziale. La Lazio crea gioco, prova a distendersi con gli esterni o triangola sulla trequarti per cercare spazio, ma le fa difetto la presenza in area, affidata al solo Klose, con l’Inter diligente nel coprire gli inserimenti di Mauri, Hernanes e Lulic. Nelle frequenti mischie Ranocchia e Samuel sono attentissimi e spazzano, svellono, respingono.

L’unica conclusione in porta è di Hernanes da lontano (31’, para Handanovic), mentre ci sarebbe un rigore per la Lazio dopo un contatto tra Pereira e Klose (42’). Ma l’Inter che ambisce a dar fastidio alla Juve non può limitarsi a un’ordinata prova difensiva. Stramaccioni ruota i centrocampisti già nel primo tempo, poi nella ripresa retrocede Zanetti in difesa e alza Nagatomo a centrocampo, infine dopo l’uscita di Cambiasso per Palacio è 4-3-3 con Guarin regista. E’ il colombiano a scuotere i suoi coi tiri da fuori, mentre la Lazio cala: sinistro a lato al 13’ e palo al 22’. L’Inter scopre che attaccare le piace un sacco, del resto ora ha tre punte vere in campo, ma trova Marchetti, spettacoloso in pochi secondi al 27’: grattugia sul palo un destro di Cassano, poi gran riflesso sul tap-in di Nagatomo. Ma attaccare è un rischio, se per tutta la partita sei andato alla ricerca di un equilibrio che non c’è, e contro una Lazio che negli spazi sa essere mortifera. Così l’Inter sottovaluta il fatto che per due volte Klose entri in area in modo pericoloso, perché è saltata la protezione davanti alla difesa, e alla terza il fenomenale tedesco colpisce: lancio in corridoio di Mauri, Klose sguscia dietro a Samuel poi colpisce di destro, in corsa e in caduta anticipando Pereira e soprattutto Ranocchia, e la butta nell’angolo opposto, forse anche infortunandosi al ginocchio destro. Magnifico. Ora però l’Inter impari a giocare da grande, se vuole diventarlo".