Da La Repubblica, Andrea Sorrentino ed Enrico Currò hanno fatto il punto sui due club milanesi, grandi protagoniste in questa ultima parte di campionato."Dopo essersi appropriata persino del Lohengrin wagneriano, che nella prima di S.Ambrogio alla Scala è stato ambientato in un tipico cortile di qui con le case di ringhiera, Milano si riaffaccia sul campionato, e con le peggiori intenzioni: sferrare l’attacco alla Juventus, o almeno farle sentire la propria presenza, insomma esserci, esistere, recitare un ruolo, dare fastidio. Ora che Inter e Milan possono finalmente giocare su un vero campo di calcio, senza zolle semoventi e assassine. Ora che hanno ritrovato una fisionomia e qualche riferimento certo sul piano tattico e tecnico. Ora che i risultati hanno iniziato ad avere una certa continuità (tre vittorie consecutive e 17 punti nelle ultime 8 gare il Milan, due vittorie in fila e 16 punti nelle ultime 8 l’Inter), si può cominciare a sperare. Perché sembra che il peggio sia alle spalle: l’Inter l’ha vissuto nella scorsa stagione, decretando la fine di quasi tutti gli eroi del Triplete, e in parte nell’avvio di quella attuale; il Milan all’inizio di questa annata, traumatico e drammatico, con l’ambiente moralmente a pezzi dopo le cessioni di Ibra e Thiago Silva. Adesso invece si può respirare. Stramaccioni ha trovato la quadratura del cerchio con la difesa a tre e disegnando un assetto da battaglia: copertura degli spazi e contropiede, quando tra Cassano, Palacio e Milito qualcosa accade per forza, e senza uno dei tre via libera a Guarin, contro il Napoli incursore temibile. Non è un’Inter spettacolare, anzi non lo è per niente, ma redditizia contro le grandi (battute Juve, Milan, Napoli e Fiorentina, sconfitta solo contro la Roma) e tanto basta, anche a Moratti.
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Con l’assetto da guerriglia sono arrivate le dieci vittorie consecutive d’autunno e da lì si è iniziato a costruire il resto della storia, mentre Milito è a quota 8 gol, Palacio e Cassano a 5 e la difesa è la terza migliore della A. Per quanto riguarda Sneijder, l’Inter spera che i colloqui dell’olandese con il Psg proseguano, e bene, perché il divorzio è necessario: basta che qualche club voglia spendere almeno 7-8 milioni, sennò non se ne fa nulla. Poi si cercherà un vice-Milito (Huntelaar?), un regista a metà campo (Fernando dal Porto) e magari un esterno d’attacco. Ci si prepara nemmeno troppo a fari spenti per fare una sorpresona alla Juve all’inizio del 2013, quando le milanesi vorrebbero irrompere nella lotta per lo scudetto in modo trionfale. Magari su una navicella trainata da un cigno, che fa sempre un bell’effetto: il Naviglio è già pronto per accogliere il Lohengrin del campionato".
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