Ecco il commento de La Repubblica alla partita di ieri sera giocata all'Olimpico: «Il progetto di Stramaccioni era di mettere pressione alla Roma con un modulo più aggressivo. Assenti Cassano e Milito, ecco il tridentino con Guarin dietro Livaja e Palacio. Propositi eccellenti ma risultati scarsi: prima di vedere l’area avversaria l’Inter dovrà attendere la fine del primo tempo. Zeman è invece in formazione tipo. Per mezz'ora la Roma fa il comodo suo, velocizza e rallenta, dalle fasce, liberi, spuntano Lamela, Piris, Balzaretti, Osvaldo, Totti. I loro cross accendono grandi speranze ma producono poco. Il risultato si sblocca al 21’: un assist di Totti fa litigare Osvaldo, Bradley e il pallone a dieci metri da Handanovic: poi una scivolata di Ranocchia stende l’americano. Rigore da danno procurato, generoso. L’Inter non reagisce. Le manca il fosforo. A centrocampo avrebbe bisogno di un orologio coi piedi, uno che detti i tempi e sappia far gioco. Non avendolo persevera nella sua specialità: lanci lunghi per nessuno. Ma siccome il calcio è anche umore, quello nerazzurro sale quando Livaja s’inventa una mezza girata di controbalzo che si stampa sul palo (37’). E’ così che l’Inter scopre che si può, che l’area avversaria non è un bene da rispettare: semmai da invadere. Mentre Guarin e Livaja crescono, pure Goicoechea infonde coraggio a Stramaccioni con qualche uscita alta delle sue. Di Guarin il merito totale del pari ospite: tira, lo murano, crede nel rimpallo più di Castan e Marquinhos, e crossa (la palla era uscita?) teso, basso, corto, dove c’è Palacio, fino a quel momento impalpabile: 1-1.Nel secondo tempo l’Inter è rientrata per giocarsela con le ripartenze. La partita s’anima soprattutto a causa dei suoi accresciuti difetti tecnico-tattici. Le squadre vanno simultaneamente in confusione. Gli appoggi sbagliati non si contano. Totti si ostina in dribbling. Balzaretti corre a passo di danza lenta. Guarin è nevrotico nel cercare il tiro. Bradley, Pereira e Gargano sono imprecisi come se li avessero bendati. Si prosegue con un calcio incerottato, fatto di mezze idee, mezzilanci, mezze occasioni e un’infinità di palle perse. È come se nel secondo tempo le due squadre, complici nella mediocrità, si fossero messe d’accordo per allestire una allegra, grottesca baruffa».
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Repubblica: «Roma-Inter, partita con squadre in confusione. Stramaccioni…»
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