Niente omofobia per Sarri. Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel, ha pronunciato l’attesa sentenza ieri pomeriggio che ha sposato la tesi più morbida degli innocentisti, che si erano schierati con Maurizio Sarri e si aspettavano per lui una punizione leggera, come in effetti alla fine è stata e come riporta Republica: «Le gravi offese rivolte dal tecnico del Napoli al collega e avversario Roberto Mancini, durante la sfida di martedì contro l’Inter, sono state sanzionate con una multa di 20 mila euro e solo due giornate di squalifica, da scontare nella prossima edizione della Coppa Italia. Nessuna stangata, insomma. È stato sventato pure il rischio di un precedente scomodo, che avrebbe fatto giocoforza giurisprudenza per il futuro e poteva trasformarsi in una spada di Damocle: riducendo di molto l’impunità di chi va in campo. I colpevolisti confidavano in un castigo esemplare per Sarri: tra l’altro reo confesso, che aveva duramente insultato Mancini dalla sua panchina, chiamandolo «finocchio e frocio». Il giudice sportivo Tosel ha invece preso atto del referto dell’arbitro Valeri e si è limitato ad applicare alla lettera il tariffario federale, scrivendo una sentenza solo all’apparenza blanda, in realtà conforme nella sostanza alla normativa vigente. Non si può dunque dire che il tecnico del Napoli se la sia cavata a buon mercato: nonostante la sua evidente caduta di stile. È stato infatti applicato il regolamento, che circoscrive l’omofobia alle offese rivolte a un gay dichiarato e non a un eterosessuale, come è successo in questa occasione con Mancini».
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Repubblica: «Squalifica a Sarri blanda solo all’apparenza, in realtà …»
Niente omofobia per Sarri. Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel, ha pronunciato l’attesa sentenza ieri pomeriggio che ha sposato la tesi più morbida degli innocentisti, che si erano schierati con Maurizio Sarri e si aspettavano per lui...
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