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Sacchi: “L’Inter si sta ritrovando”. Poi attacca: “Una battaglia, il calcio non ha vinto”

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L'analisi di Arrigo Sacchi sulla Gazzetta dello Sport all'indomani del successo dell'Inter per 1-0 all'Allianz Stadium

Alessandro De Felice

Arrigo Sacchi commenta sulle colonne de' La Gazzetta dello Sport il successo dell'Inter per 1-0 all'Allianz Stadium contro la Juventus. L'ex allenatore e commissario tecnico non è per nulla soddisfatto della qualità del gioco e dello spettacolo offerto dalle due squadre:

"Spero che questa partita non venga trasmessa all’estero, perché il calcio italiano ci fa una gran brutta figura. Zero spettacolo, tanti falli, tante sceneggiate, poca sportività. Ma vogliamo capire che, se si gioca bene, a parità di valori tecnici si vince? Vogliamo metterci in testa che il pubblico ha voglia di divertirsi e non di vedere delle sfide che assomigliano alle lotte dei gladiatori di duemila anni fa? A tratti mi è sembrato di assistere a una partita degli anni Sessanta".

Ha vinto l’Inter, ma all’inizio era stata la Juve a rendersi più pericolosa.

"In avvio del primo tempo, sì. I bianconeri hanno provato a verticalizzare su Vlahovic, che ha ottimi tempi di smarcamento, però sono sempre state improvvisazioni. L’Inter, invece, mi è sembrata timorosa, molto chiusa. Allegri e Inzaghi sono due bravissimi tattici che aspettano l’errore dell’avversario o l’exploit del singolo per colpire. In questo caso i nerazzurri hanno sfruttato questa idea di calcio che a me non appartiene. Io credo che il calcio sia bellezza, divertimento, organizzazione, sacrificio, armonio. In Juve-Inter non ho visto nulla di tutto questo e mi dispiace perché sono le due squadre italiane che più hanno speso sul mercato e, di conseguenza, dovrebbero essere quelle più forti".

Ora la Juve è tagliata fuori dalla corsa-scudetto?

"Direi di sì. Loro hanno subito una bruttissima sconfitta in Champions League contro il Villarreal e quelle sono batoste che ci si porta dietro per un bel po’ di tempo, anche se magari neanche te ne accorgi. I risultati negativi lavorano nella mente dei giocatori e rischiano di logorarla".

L’Inter, al contrario, resta agganciata al treno per il titolo. Ora che cosa deve fare?

"L’Inter è andata in tilt nel secondo tempo del derby contro il Milan e ha infilato una serie di prestazioni negative. Adesso è una squadra che sta cercando di ritrovarsi dopo un periodo di smarrimento. Sia la Juve sia l’Inter, per quello che ho visto, non mi sembrano al massimo della condizione. Magari questa vittoria può dare ai nerazzurri quelle energie necessarie per giocarsi al maglio lo sprint finale, ma io continuo a pensare che il miglior carburante sia sempre il gioco. Basta dire sempre: conta solo vincere. No: conta giocare bene e, come conseguenza, c’è la vittoria".

Che cosa salva di questa sfida?

"Pochissimo. Nel secondo tempo c’è stata qualche trama in più, qualche tentativo. Ma alla lunga è stata una battaglia, non una partita di calcio. La bellezza non l’ho vista, il calcio non ha certamente vinto. Mi è parso che si fosse dentro un’arena e non in mezzo a un campo verde dove ci si doveva divertire giocando a pallone. Errori persino banali, passaggi elementari sbagliati. Dovremmo fare uno scatto in avanti, e invece continuo a vedere pressapochismo e arretratezza. Nel pomeriggio ho visto la partita del Tottenham, giocata a ritmi impressionanti. È così che si deve interpretare una sfida e soltanto seguendo questa strada tutto il calcio italiano potrà migliorare".

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