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Sacchi: “Grazie a Mancini che ha dato alla Nazionale un gioco da protagonista”

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Arrigo Sacchi ha celebrato la vittoria dell'Italia agli Europei, sottolineando i meriti di Roberto Mancini

Matteo Pifferi

Intervenuto sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha celebrato la vittoria dell'Italia agli Europei, sottolineando i meriti di Mancini:

"Vittoria, vittoria, vittoria con merito; che bello! Gli inglesi ci hanno copiato: hanno segnato il gol e poi tutti indietro a difendere, così come ancora oggi fanno la maggior parte delle nostre squadre fedeli a Rappan, che inventò il catenaccio nel secolo scorso. Southgate forse pensava di giocare contro una formazione italiana che sapesse soltanto difendere e fare ripartenze. Gli inglesi hanno segnato dopo soli due minuti, in contropiede, hanno sfruttato la loro velocità di base e diversi errori di posizionamento della nostra difesa. Gli azzurri per una trentina di minuti hanno sofferto il colpo, ma gli inglesi non ne hanno approfittato, anzi, hanno lasciato il tempo ai nostri per riorganizzarsi e comprendere che l’avversario non era poi così temibile. Gli uomini di Mancini hanno preso sempre più il dominio del gioco grazie alla tattica difensiva della nazionale inglese. Già l’inserimento di un difensore in più, Trippier al posto di Saka, la diceva lunga sulla tattica di Southgate, che evidentemente conosceva poco le idee del suo collega Mancini. Si temeva che gli inglesi cercassero di emulare le prestazioni degli austriaci e degli spagnoli, basate sul pressing che aveva creato difficoltà agli azzurri. Dal trentesimo minuto la squadra italiana è andata in crescendo come personalità e pericolosità. Gli azzurri hanno dato tutto quello che potevano, ma si notavano le difficoltà di Emerson, così come erano evidenti la stanchezza di Insigne e Barella e i problemi di Immobile e di Chiesa nel muoversi con la squadra e per la squadra".

"Il secondo tempo è iniziato con un dominio ancora più accentuato ed efficace da parte dell’Italia, tutti gli azzurri stavano crescendo guidati magnificamente in difesa da Bonucci e Chiellini e a centrocampo da uno strepitoso Verratti coadiuvato dal solito Jorginho. Il maestro Roberto centrava tutti i cambi, aveva compreso che l’avversario era alle corde e che il sogno non era così lontano. Il pareggio è arrivato grazie a Bonucci e alla grande personalità che sempre più dimostrava la squadra. Romain Rolland, filosofo francese e Premio Nobel, diceva «Eroi sono tutti coloro che fanno quello che possono fare». Grazie a Mancini che ha dato alla Nazionale un gioco da protagonista in un momento assai difficile per il nostro calcio. Mi auguro che il capolavoro compiuto dall’Italia dia entusiasmo e incoraggi iniziative della Federazione e che sia un esempio per gli allenatori italiani a rinnovarsi e ad evolversi. Viviamo un momento complicato, Mancini, il suo staff e i suoi meravigliosi ragazzi ci hanno indicato la strada da percorrere per aumentare l’autostima, la personalità e l’ottimismo. Questa Nazionale non è la più forte per valori tecnici, ma sicuramente lo è per valori etici e morali. Il loro stare in campo da protagonisti, la collaborazione e il gioco che li guida e li illumina ne hanno aumentato il coraggio, la conoscenza e la personalità. Grazie all’ideatore di tutto questo, Roberto, e ai suoi splendidi ragazzi".

 

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