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Sacchi: “Roma, Dybala può aiutare. La Juve ha qualità, ho notato che il Milan…”

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A La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha parlato così delle avversarie dell’Inter per la corsa scudetto

Alessandro Cosattini

A La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha parlato così delle avversarie dell’Inter per la corsa scudetto: “Dare giudizi nel precampionato equivale a sbagliare, perché non si conoscono i carichi di lavoro cui è stata sottoposta una squadra. Chi ha giocatori più pesanti va in forma più tardi. Una cosa è certa: se lavori molto in questo periodo, e si deve farlo per immagazzinare energie, alla fine paghi. E magari perdi”.

Partiamo da chi ha vinto, e cioè dalla Juve.

«La sfida coi messicani non era particolarmente impegnativa. Però ho visto un Di Maria in grande spolvero. D’altronde lui è leggero, è un peso piuma: logico sia già a buon punto nella preparazione. E pure Pogba mi sembra che si sia inserito senza problemi».

In generale come vede la Juve?

«Ha tanta qualità e tanta esperienza, quindi può costruire qualcosa d’importante. Ora si tratta di lavorare per fare squadra e per avere un gioco sempre all’altezza. Sia in Italia sia in Europa. In generale ho apprezzato le parole di Allegri che ha messo subito le cose in chiaro dicendo che lo scudetto per la Juve è un dovere. Così i giocatori sono di fronte alle loro responsabilità».

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Il Milan ha sofferto tremendamente in Ungheria: che ne pensa?

«Gli altri aggredivano e facevano pressing, i rossoneri indietreggiavano. Nella prima mezz’ora non c’è stata partita. Però ripeto quello che ho detto all’inizio: non si possono dare giudizi definitivi dopo un’amichevole di luglio. Semmai ho notato che il Milan non ha fatto pressing. D’altronde in Italia lo fanno bene soltanto l’Atalanta, il Verona e il Torino. Nel calcio moderno, se non aggredisci, sei fritto in padella».

Altri difetti evidenziati dai roossoneri?

«Diciamo subito che nella formazione iniziale c’erano molte riserve. Ho notato che la squadra si allunga troppo. Oggi bisogna che i giocatori formino un blocco in costante movimento: pronti ad attaccare e a difendere insieme. Al massimo la lunghezza della squadra deve essere di 30 metri, sennò si perdono le connessioni tra i reparti».

I tifosi devono preoccuparsi?

«Direi di no, è molto presto. Pian piano i giocatori entreranno in forma e troveranno anche il giusto sistema di gioco. In generale, mi piace che le nostre squadre si misurino con rivali stranieri, così vedono che tipo di calcio si fa all’estero. Velocità, pressing, movimento costante».

La Roma pareggia contro il Nizza, ma ancora senza Dybala. Che ne pensa dei giallorossi?

«Li seguo con attenzione, Mourinho ha ridato entusiasmo a tutto l’ambiente e l’arrivo di Dybala può aiutare a fare il salto di qualità. Certo, ci vorrà un po’ di tempo per assestare il gruppo, ma la vittoria della Conference League nella scorsa stagione è stata una scintilla importante. E poi Mou è bravissimo a gestire le emozioni: le sue e quelle dei suoi ragazzi».

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