Lunga intervista concessa da Matteo Salvini al Corriere della Sera. Il leader della Lega ha parlato così del derby.
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Salvini: “L’Inter mi sta più sulle scatole della Juve ma ai nerazzurri ho sempre invidiato…”
Le parole di Salvini al Corriere della Sera
La gufi pure segretario: oggi vincete?
"Ma sì. Di tibia, autogol, di rimbalzo. Tutto perché si vinca. Neanche mi ricordo l'ultima volta".
Come fu che diventò milanista?
"Alle elementari, i compagni, gli amici. Ma erano gli anni in cui il Milan era in B, non posso essere accusato di tifare per la squadra vincente. Mi piacevano i colori, quello spirito...".
Il primo derby della sua vita?
"Mi pare quello del marzo 1985, 2-2. Mi ricordo i gol di Rummenigge e Vinicio Verza, a tempo quasi scaduto".
Andava anche ai derby fuori casa?
"Certo. Sono le partite dell'anno, non c'è Juve, non c'è Roma, il derby è totale. Nella mia camera, dai miei genitori, ho ancora i poster di due derby: il gol di Hateley su Collovati nel 1984 e quello del 2-0 del 1988 con reti di Gullit e Virdis. Grande Pietro Paolo".
Il più emozionante?
"Nel 2001 il Milan ha battuto l'Inter 6-0. Comandini, Comandini, Giunti, Sheva, Serginho. E io ho perso la voce. Poi, i più sofferti: i due di semifinale di Champions, 0-0 e 1-1. E vittoria ai rigori a Manchester. Era nato mio figlio, per quello non andai. E per scaramanzia: sentivo che se non fossi andato, saremmo passati".
Altre scaramanzie?
"Tante. Alcune che non si dicono e poi le classiche: la sciarpa che è sempre la stessa, i posti allo stadio che devono essere quelli".
I campioni di una vita?
"Franco Baresi: è il Milan. E poi la meraviglia di Marco Van Basten".
E nell'Inter? Che le piace?
"Ho sempre invidiato Bergomi, Zenga e Zanetti. Gente che non cambiava squadra ogni anno".
Le sta più sulle scatole l'Inter o la Juve?
"L'Inter. La competizione con loro è in mezzo a noi, agli amici, alla famiglia. Mia mamma è interista, la mamma di mio figlio Federico è interista, la mamma di Mirta pure..."
Firmerebbe per il piazzamento in Champions in cambio dello scudetto dell'Inter?
"Mai! Ci butterebbero fuori al primo turno e gli interisti me li dovrei sentire un anno. Qualche anno fa, con l'Inter lì lì per vincere lo scudetto, andai a Brescia o a Piacenza per non vedere i tifosi scatenati. Hahahahaha, poi lo scudetto non lo vinse".
E' tornato Ibra. E' contento?
"Ha subito dato la sveglia a una squadra dormiente e sognante: quando è partito Suso ho stappato una Fanta, non se ne poteva più. Però una volta il Milan si costruiva sui ventenni: Ibra è tra i più forti ma se ti devi affidare ad un 38enne, significa che ai vertici le idee non sono chiare".
Con Gattuso ha fatto pace?
"Ma quale pace? Gattuso è un grandissimo e anche se qualche volta ci siamo stuzzicati sulle formazioni, lui è il vecchio cuore rossonero. Spero che con il Napoli abbia fortuna".
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