Maurizio Sarri, a cui è stato consegnato il Tapiro D'Oro, è tornato sulla lite con Roberto Mancini: "E' stata una normale litigata da stress di fine partita, in un momento concitato e ci siamo presi. Ho chiesto scusa a Mancini appena l'ho visto nello spogliatoio. Non accetto accuse di omofobia, la mia storia parla d'altro. Ho detto la prima cosa che mi è passata per la testa, un'offesa di rabbia, non ce l'avevo neanche con lui sinceramente, ce l'avevo più con la terna arbitrale però mi sono scusato anche pubblicamente, più di così non posso fare. E' stata un'offesa di rabbia, mi sono scusato con lui e con tutti gli omosessuali. E' un'offesa da non fare ma sotto stress in campo può succedere. In passato è successo anche di peggio, vere offese di razzismo. Una legge non scritta nello sport dice che queste cose dovrebbero finire lì. Mi spiace che Mancini non abbia accettato le scuse. Più di scusarmi, non so cosa fare. Ho fatto una cazzata. La prossima volta gli dirò 'biondo'. La prossima volta, scherzi a parte, dovrò stare zitto però ho paura che ci ricadrò ogni tanto perché caratterialmente sono così. Questo insulto però lo cancello dai».
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Sarri: “Ho fatto una cazzata, la prossima volta gli dirò biondo. Ma c’è legge non scritta…”
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