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RIVALI/ Sassuolo, De Zerbi: “Ecco come affronteremo Atalanta e Inter. Le porte chiuse…”

Le parole del tecnico del club neroverde ai microfoni del sito ufficiale del club

Daniele Vitiello

Robero De Zerbi, allenatore del Sassuolo, ha parlato ai microfoni del sito ufficiale del suo club. I neroverdi affronteranno in pochi giorni Atalanta e Inter. Queste le sue parole, riprese da sassuolonews:

Che calcio ritroveremo?

"Non lo so. Andremo a Bergamo, una delle città più vicine insieme alla mia, Brescia, e andremo con grande rispetto ma quando l'arbitro fischierà l'inizio penseremo a far battaglia con le nostre armi, sapendo che è una partita difficile e quando loro stanno bene sono una delle squadre più difficili da affrontare. Oggi la condizione non potrà essere quella ottimale, ci saranno anche errori banali, ma i punti contano uguale e lo stimolo deve essere uguale, anche se ci sono stati questi problemi e il pubblico, che è determinante per il calcio".

Che squadra è l'Atalanta?

"L'Atalanta ha fatto scuola a tutti per mentalità, coraggio, non c'è paragone con le altre. Negli ultimi anni ha dato veramente dimostrazione e lezioni a tutti di cosa voglia dire avere un certo tipo di mentalità. Noi la stimiamo e quando ci dobbiamo confrontare con chi stimiamo dobbiamo mostrare coraggio anche noi. Non è semplice ma abbiamo una squadra giovane e forte che può migliorare e quando ti confronti con una squadra più forte di te che sta segnando il calcio in questi ultimi anni, allora è un banco di prova, è un esame e dipende come lo affronti, se lo affronti con le tue armi e con coraggio può anche andar male però cresci ma se lo affronti con timore non cresci mai. Noi sappiamo come dobbiamo affrontarla, poi l'Atalanta ha fatto 4-5 gol a tutte le squadre".

Come sta la squadra?

"Stiamo tutti bene, non abbiamo infortunati a parte Romagna. Chi non gioca domani, al 70-80-90% possono giocare contro l'Inter e mi sembra giusto per evitare infortuni, per essere freschi e mi sembra giusto attingere a tutta la rosa perché quando ci riempiamo la bocca che la rosa è tutto uguale, poi bisogna dimostrarlo. Noi abbiamo giocatori dello stesso livello con caratteristiche diverse e con 5 cambi devono essere tutti pronti a entrare, farsi trovare pronti da subito".

Le novità?

"Non ci sono mai state 3 partite in una settimana per 1 mese e mezzo, è una situazione straordinaria. Noi non siamo abituati a giocare ogni 3 giorni, soffriamo quando giochiamo 3 partite in una settimana a pieno regime, figuriamoci adesso in estate, dopo una sosta di un mese e mezzo e dobbiamo cercare di sbagliare il meno possibile".

Conta di più la tecnica o la corsa?

"Una non esclude l'altra: la tecnica da sola senza corsa non ti fa andare lontano e così la corsa senza tecnica, ad alti livelli, non ti porta da nessuna parte. Noi vogliamo corsa, tecnica, fame, ignoranza calcistica, voglia di affermarsi e di confrontarci con una squadra molto forte: sono tutti stimoli perché la testa fa sempre tutto".

Le porte chiuse?

"Sono sempre un male. Ci sarebbe piaciuto giocare con il pubblico, anche a me che son bresciano, ma ci sarebbe piaciuto anche giocare con il pubblico contro il Brescia o a Milano contro l'Inter, ci dobbiamo adeguare a questo. Giocare senza pubblico porta il nostro mondo a scomparire, a far sì che diventi calcio virtuale e si va a perdere la passione".

Che ripartenza sarà?

"Non è mai capitato a nessuno di ripartire in queste condizioni. Dobbiamo star svegli, vigili. Dobbiamo salvarci, è un recupero, è la prima partita dopo la chiusura totale e dobbiamo pensare a raggiungere il nostro primo obiettivo il prima possibile, poi dopo potremo fare tanti discorsi ma noi dobbiamo arrivare il prima possibile alla quota salvezza, il resto vedremo".

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