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Sconcerti: “Alvarez piccolo fuoriclasse mai nato, ora uomo squadra. Ora l’Inter…”

È subito un buon Napoli, ma non è male nemmeno l’Inter. Sta nascendo lentamente una squadra intorno a un piccolo fuoriclasse mai nato, Alvarez, adesso improvviso uomo squadra. Cresce anche Guarin quando capisce esattamente cosa si vuole...

Francesco Parrone

È subito un buon Napoli, ma non è male nemmeno l’Inter. Sta nascendo lentamente una squadra intorno a un piccolo fuoriclasse mai nato, Alvarez, adesso improvviso uomo squadra. Cresce anche Guarin quando capisce esattamente cosa si vuole da lui. Nel secondo tempo col Genoa si vede con più insistenza la squadra del futuro. Guarin e Alvarez, poi Kovacic, portano palla negli spazi e arrivano spesso fino in fondo.

È questo che apre una partita scura che il Genoa perde quasi senza aver tirato in porta. L’Inter non è bellissima, ma ha un equilibrio e compiti chiari, si avvicina molto a diventare squadra. Jonathan Nagatomo le danno un po’ d’insistenza sulle fasce, Kovacic cambia a suo modo il ritmo della partita, ma già avevano piegato il Genoa le accelerazioni di Guarin Alvarez oltre all’ingresso di Icardi, diventato subito il riferimento centrale che mancava. Non è una grande vittoria, ma non è nemmeno una vittoria come le altre.

Il lungo crollo è stato interrotto, l’Inter si è rimessa in cammino. Ha un gioco che adesso è logico, non prende gol, dàsempre fastidio quando riparte. Può correre la sua strada più tranquillamente dovunque la porti il cambio d’epoca. Il Napoli è più evidente, gioca davanti a uno stadio pieno, cosa per gli altri quasi dimenticata, gioca subito con ordine, è una squadra completa. L’anno scorso cominciò vincendo 3-0 a Palermo, che era ancora un campo difficile, ma stavoltaha una coscienza diversa. Sa di non aver ancora molto da inseguire. Tra le squadre in campo è quella che è piaciutadi più. Benitez le ha dato forse quel profumo di grande calcio che Mazzarri aveva inseguito fino all’ultimo. Sembra ormaiuna vera squadra europea.

Bene Higuain, benissimo Callejon, decisivo sempre Hamsik, praticamente tutti i gol sono suoi. È Hamsik la differenza finale, forse la più importante. Quasi impossibile trovare un centrocampista così completo e così continuo. Sul Milan del giorno dopo è giusto sottolineare le insufficienze della difesa, ma anche molto facile. Mexès si è completamente perso, gioca ormai senza nessuna grammatica, non sembra nemmeno troppo coinvolto da quanto gli accade intorno. Ma è tutta la fase difensiva che sta franando, non pensiate che mettendo Astori le cose si risolverebbero se Montolivo continua a giocare in modo così fragile e Poli si conferma per fisico e tecnica più un interno avanzato che un centrocampista totale. In queste condizioni, o tieni sempre il pallone, oppure subisci.

La facilità con cui un vecchio ragazzo come Toni ha segnato è una colpa di tutti, compreso Abbiati, che si è tuffato dentro la porta. La difesa è un continuo ralenty, ma tutto il Milan l’accompagna. E l’importanza di Balotelli, la sua popolarità, stanno giocando a mascherare l’intera squadra. Balotelli sta diventando un  trionfo o una giustificazione per tutti gli altri. Così il rischio di spezzarsi è alto. 

Vincono Roma e Lazio partite non facili, rispetto alla prima di un anno fa cambia soltanto il risultato della RomaInter, Napoli, Juve e Lazio avevano comunque vinto. Il Milan comunque perso. La Roma aveva pareggiato in casa cominciando i tormenti di Zeman. Resta da vedere adesso cosa farà stasera la Fiorentina, l’altra che aveva cominciato vincendo. Un ricordo: Jovetic era da solo in testa alla classifica dei cannonieri.