Vincono le più forti, questa è la novità. Di solito a inizio settembre sono le piccole che sorprendono. Adesso la differenza sembra già profonda. La vittoria più importante è quella dell’Inter, presa sul campo più difficile. Era una partita molto temuta da Mazzarri per ambiente e qualità tecnica degli avversari. Ma è un’Inter che si sta trovando. Taider non è uno dai piedi gentilissimi, però ha corsa e si prende molte responsabilità. Nagatomo sta risolvendo uno dei veri problemi che Mazzarri sente ancora, il gioco sulle fasce. Siamo mediamente sotto lo standard di una grande squadra. Ma c’è molta applicazione, l’Inter ragiona da squadra, Guarin la sta aiutando avvicinandosi al vero compito di una mezzala completa.
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Sconcerti: “Inter non grande squadra ma squadra. E quando tornerà Milito…”
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L’ordine in campo aiuta la qualità individuale a uscire dalle rocce dello scorso anno, si vede a tratti vero buon calciocome raramente nelle ultime due stagioni. L’Inter sta diventando squadra terragna, pratica, con un Palacio in più. Quando arriverà Milito si avvicinerà molto a essere completa. Allegri rivede completamente il Milan e lo schiera come giocherà dalla prossima partita, cioè con Matri accanto a Balotelli. L’idea è quella che Balotelli dia il meglio di sé quando ha accanto un centravanti di ruolo che apre gli spazi e i rimpalli approfittando nel frattempo dell’aria che offre il ragazzone. È un modulo che tiene ai margini El Shaarawy e presuppone l’impiego di un trequartista. Ieri è toccato a Montolivo. La mia impressione è che questo ruolo consenta a Montolivo di stare molto più in partita e prendersi responsabilità un po’ più definitive. Montolivo ha una classe che pochi altri hanno nel Milan, deve comunque pesare di più nel gioco.
Il suo tran tran a centrocampo può anche essere fatto da Poli. Il punto è che il Milan ha quattro centrocampisti contati,più Nocerino. A questo serve l’aggiunta di Kakà su cui semmai pesa l’attaccamento ai soldi nonostante i due anni di mancato impiego nel Real e la piccola deriva della carriera. Per essere un principe azzurro forse è un po’ troppo venale. Dopo aver smontato non solo il Milan, ma la vecchia atmosfera della sua scuola, si cerca ora di tornare indietro. A me sembra un errore romantico, ma pur sempre un errore. Comunque il Milan è vivo, il Cagliari era un brutto avversario ed è davvero esistito poco.
Stupisce la Roma per la facilità con cui segna quando entra Ljajic in campo. Totti registra il gioco, la qualità è dovunque,la squadra ha bisogno di risposte più concrete ma mette paura. Sul facile è da scudetto, sul resto è da vedere. Intanto non prende gol, ma un anno fa c’erano Piris, Burdisso, Tachsidis davanti alla difesa, più Zeman che orchestrava tutto. Oggi c’è più durezza, anche qualche raggiro in più, ma più facilità di tenere il gioco. Insiste la Fiorentina, segnano Rossi e Gomez, soprattutto affonda il Genoa. Sembra senza capo né coda. È stata la giornata delle papere dei portieri. Non è un caso, è in crisi tutto un ruolo. I nuovi non hanno né la potenza né la classe dei vecchi. Per cercare fantasisti, ci siamo scordati della prima regola del calcio, badare alla porta.
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