Tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere della Sera, Mario Sconcerti, giornalista, ha analizzato così la stagione di Milan e Inter: "Perché sul Milan c'è sempre stato un dubbio? Perché si sono fatti sempre molti complimenti a Pioli ma ricordando che l'Inter era comunque più forte? Perché l'Inter aveva appena vinto il campionato, aveva già dimostrato di avere una sua completezza, mentre il Milan doveva ancora trovarla. Si pensava così: sbagliavamo, era l'inverso. Il Milan era lo stesso dell'anno scorso, più Giroud, Messias e più la crescita dei suoi grandi giovani, soprattutto Tonali e Leao.
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Sconcerti: “L’Inter non ha perso lo scudetto a Bologna ma tra la 6a e la 12a partita”
L'analisi del giornalista: "Lì ha pesato molto il cambio del tecnico, eravamo in pratica ancora nell'intervallo tra Conte e la piena presa del ruolo da parte di Inzaghi"
Aveva perso Donnarumma, ma con Maignan ha perfino migliorato. L'Inter invece è arrivata alla stagione con un mercato complesso e dopo aver cambiato anche l'allenatore. In sintesi, la squadra che sembrava più pronta era la più sperimentale tra le quattro che pensavano al campionato. L'Inter non ha perso il suo scudetto a Bologna, lo ha perso tra la 6ª e la 12ª partita pareggiando con Atalanta, Juventus, Milan e perdendo con la Lazio. Era un'Inter che non aveva ancora Dumfries, Calhanoglu era in chiaroscuro, c'erano spazi nuvolosi dentro il gioco, mancava continuità. Lì ha pesato molto il cambio del tecnico, eravamo in pratica ancora nell'intervallo tra Conte e la piena presa del ruolo da parte di Inzaghi".
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