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Sconcerti: “Italia squadra di livello, ma ora giocatori cardine come Barella…”

Sconcerti: “Italia squadra di livello, ma ora giocatori cardine come Barella…”

Il pensiero del giornalista Mario Sconcerti, che analizza il doppio pari dell'Italia e inserisce Barella tra i calciatori chiave

Alessandro De Felice

Mario Sconcerti, editorialista del Corriere della Sera, è intervenuto in collegamento con TMW Radio nel corso della trasmissione 'Stadio Aperto' per parlare della Nazionale di Roberto Mancini.

"La soluzione provata con le due ali più Zaniolo a fare da centravanti arretrato credo sia quella che gli sta più a cuore. Raspadori è interessante, ma a livello internazionale non c'è mai stato... È un normotipo, non ha il fisico della prima punta, ma sa ricevere il pallone e restituirlo. Quello del centravanti però è un problema mondiale, non a caso partono prezzi inauditi, perché il ruolo non è più solo quello del colpitore. Non vedo qualcuno che possa riparare da qui ai Mondiali, a meno di un ritorno di Belotti, che però non ha neanche lui una dimensione internazionale. Quando si ha un attaccante straordinario come Immobile, che ha vinto tre volte la classifica cannonieri della Serie A in cui ha il record di gol segnati in una stagione, bisognerebbe adattare la squadra prima di buttarlo via del tutto".

Preoccupanti gli ultimi pareggi?

"Sono rimasto veramente colpito da come la gente abbia cambiato parere in due partite... Siamo fatti così, ma siamo fatti male. Un minimo di serenità! La squadra di calcio non è una macchina che accendi e spegni alla stessa maniera, è fatta di persona. Non eravamo straordinari prima, non siamo così male adesso. Nello sport però abbiamo bisogno sempre di epica... Andrei cauto aspettando che la squadra ritrovi se stessa: è di livello, ma fuori condizione nei giocatori cardine. Penso a Jorginho o Barella, e questo pesa molto. Però avendo subito un tiro in due partite, non sono d'accordo con questo pessimismo".

 Getty Images

Manca il campione?

"Siamo una squadra di splendidi numeri due. Se guardate, nelle altre Nazionali vincenti avrebbero giocato in pochissimi. Ci siamo fatti mali con alcune disposizioni di legge, vedi l'applicazione del Decreto Crescita al calcio. Una sciocchezza che andrà tolta: stiamo riempendo le piccole squadre, di solito ultimo avamposto italiano, di stranieri".

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