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Sconcerti: “Partita triste, ma l’Inter è in corsa. Ora non conta che è la terza in testa”

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Della grande sfida tra Juve e Inter vinta dai nerazzurri grazie a un rigore trasformato da Calhanoglu ha parlato il giornalista

Andrea Della Sala

Della grande sfida tra Juve e Inter vinta dai nerazzurri grazie a un rigore trasformato da Calhanoglu ha parlato il giornalista Mario Sconcerti sulle pagine del Corriere della Sera.

La Juve esce dal campionato in fondo a una delle sue migliori partite, non travolgente, ma insistente e sfortunata. L’Inter resta in corsa e questo forse basta. Ma è stata una partita triste la sua, di forte sofferenza e rassegnazione. Non ricordo un tiro in porta. Ha segnato un gol su doppio rigore avventuroso, con una decisione corretta dei vari arbitri intervenuti, ma raramente applicata in campionato. Il risultato non è corretto, la Juve meritava molto di più, quanto meno il pareggio, ma questo è il tempo dei risultati, chi perde esce e chi vince va comunque avanti senza nemmeno avere il tempo di riflettere. È così quasi una riscoperta l’Inter di adesso, comunque decisa, con Lautaro dentro i vecchi problemi, Dumfries e anche Perisic poco incisivi, con Calhanoglu e Barella mai davvero in partita, schermati da Locatelli/Zakaria e Rabiot, però dura, resistente. Ha sofferto quasi soltanto la piccola furia di Cuadrado, poi qualche spunto di Dybala più raffinato che veemente, e un paio di situazioni create da Vlahovic, non decisivo ma sempre sveglio.

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Come tutte le rimonte troppo grandi, nemmeno questa della Juve si è realizzata. Arriva sempre uno scalino rotto. E comunque è tardi per i retropensieri, ormai è più vicina la Roma che il Milan. La Juve è diventata una squadra, si ricominciasse adesso sarebbe in linea, ma non è così, la stagione non c’è praticamente più. Non conta nemmeno che l’Inter sembri la terza delle tre di testa, per gioco e condizione fisica. Non si arriva a maggio perfetti, la corsa adesso è pesante, contano solidità e fortuna. Questo successo a Torino non costerà una critica e rilancerà la voglia. Ma il Napoli gioca meglio anche senza Osimhen, Fabian Ruiz e Di Lorenzo, è superiore spontaneamente ai suoi avversari. Il Milan forse è andato oltre le sue alternanze e soprattutto ha un buon calendario. Ha quasi tutto in mano. Se è da scudetto, lo vincerà. Ricominciando da stasera.

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