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Serena: “Inter in fase involutiva, dura per lo scudetto. Domani prevedo…”

Ai microfoni de TuttoJuve.com il doppio ex della sfida di mercoledì sera, Aldo Serena, ha parlato approfonditamente di Juventus–Inter: Buongiorno Aldo, l’ultima volta che ci siamo sentiti, la Juve faceva parecchio fatica mentre ora...

Francesco Parrone

Ai microfoni de TuttoJuve.com il doppio ex della sfida di mercoledì sera, Aldo Serena, ha parlato approfonditamente di Juventus-Inter:

Buongiorno Aldo, l'ultima volta che ci siamo sentiti, la Juve faceva parecchio fatica mentre ora arriva da undici vittorie consecutive in campionato. Quali sono secondo te i motivi di questa metamorfosi?

"Un periodo di ambientamento era doveroso per i tre giocatori arrivati dal mercato estivo. Un periodo ragionevole per far conoscere le loro doti tecniche e tattiche ai loro nuovi compagni, mentre c'è stato un momento di pausa dei vecchi che per quattro anni hanno lavorato molto con concentrazione massimale. E Allegri, all'inizio della stagione, ha cercato la nuova posizione tattica a Dybala e non aveva compreso bene le sue qualità. Questi penso siano i motivi per cui la Juventus non sia partita con il piede giusto".

In campionato sarà lotta a due contro il Napoli o credi che le altre potranno rientrare pienamente in lotta?

"L'Inter è in fase involutiva non solo sotto il profilo dei risultati ma anche del gioco. Ha però più della Fiorentina qualità tecniche ed organico e la classifica dice che potenzialmente potrebbe anche rientrare nella lotta scudetto. Personalmente credo abbia pochissime possibilità di rientrare a ridosso delle due Napoli e Juventus che si contenderanno lo scudetto".

Mercoledì arriva l'Inter allo "Stadium". A che tipo di partita assisteremo?

"Sulla falsa riga della partita di domenica sera contro la Roma, con l'Inter che cercherà di coprire gli spazi difensivi per poi provare a colpire in contrattacco veloce. Il momento dei nerazzurri è molto difficile alla luce anche delle dichiarazioni di Mancini. La Juventus, invece, cercherà di aggredire con i suoi consueti oramai inizi di tempo veementi".

Rispetto alla partita giocata ad ottobre, ora è l'Inter ad avere qualche problema in più. Sono davvero gli attaccanti che non segnano la causa di tutti questi punti persi?

"In parte si, ma non solo poichè la manovra dei neroazzurri non è cosi veloce e rapida rispetto a quella di Napoli e Juve. L'intensità nel recupero palla è distante dalle cadenze delle due citate prima".

Paulo Dybala è più Lionel Messi o Sergio Aguero?

"Non gli si fa un complimento paragonandolo ad altri. Lui essendo un campione è unico ed ha qualità simili ma diverse dai tanti campioni a cui è stato accostato. La personalità spiccata, l'autostima elevata e la volontà di aspirare a diventare uno dei - se non - il migliore al mondo mi fanno pensare che questo sia il suo maggior pregio. Non ha avvertito il salto da un club come il Palermo ad uno storico e blasonato come la Juve, anzi ha voluto raccogliere l'eredità di Tevez con serenità e non come un peso a dimostrazione di quanto ho detto prima".

Ti ha stupito l'esplosione del brasiliano Alex Sandro? E perché Cuadrado è finito relegato in panchina?

"No perché Alex Sandro ha una resistenza ed una velocità uniche, qualità importanti per un esterno. Mi sono stupito del fatto che non avesse trovato subito una collocazione anche perché Evrà ad inizio stagione non sembrava in gran condizione e pungolato dal brasiliano ora anche il francese sta dando il consueto apporto. Cuadrado sembra a volte in soggezione: deve mantenere la sua vivacità ed il suo estro offensivo cercando di dare anche un buon contributo nella fase di non possesso, senza però snaturare quelle che sono le sue caratteristiche".

Cosa sta succedendo a Morata?

"Morata è fra i miei preferiti e con Dybala può formare una coppia strepitosa. Si è avvitato nelle proprie tensioni provocate da molte panchine e da una relazione un po' controversa con Allegri. L'esplosione di Dybala, l'affidabilita di Mandzukic e le reti di Zaza credo gli abbiano acuito quest'ansia da prestazione ed ora è sempre molto contratto quando scende in campo e poco sicuro sotto rete".

Investire subito per un grande nome come Gundogan oppure aspettare e far crescere Mandragora. Per quale opzione opteresti?

"Non ho mai molto creduto al mercato di Gennaio se non solo per una esigenza specifica o a fatti contingenti gravi. A gennaio i giocatori buoni non si muovono o se lo fanno lo fanno a cifre oltre la loro reale valutazione. Lavorerei per un centrocampista centrale di alto profilo e sicuro affidamento per giugno".