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Serena: “Mi rivedo in Mandzukic. Icardi fra i migliori al mondo. Uomo decisivo? Dico…”

L'ex attaccante parla della super sfida di questa sera

Fabio Alampi

Intervistato dal Corriere di Torino, Aldo Serena ha parlato della super sfida di questa sera tra Juventus e Inter.

Aldo Serena, stasera è (anche) CR7 contro Icardi: perché non ci sono più bomber italiani?

Questione di concorrenza, anche. Quando iniziai io non c'erano stranieri, poi, uno, due, tre: e adesso puoi pescare in tutto il mondo.

Lei in chi si rivede?

Per la spigolosità del gioco e i colpi di testa, un po' in Mandzukic: uno che aiuta la squadra.

L'ha sorpresa Ronaldo?

Dico la verità: pensavo avrebbe trovato qualche difficoltà in più. Come si diceva: "Eh, ma con le difese italiane...".

Invece?

Super. E ora, nell'ultimo periodo, ha la naturalezza di chi è consapevole di aver conquistato il mondo Juve. All'inizio, forse voleva farlo solo con i gol. Ha doti uniche.

Una?

Nella partita, sa trovare il momento giusto, e bene ha fatto Allegri a dargli mano libera.

Il mancato Pallone d'oro sarà altra benzina?

Beh, è uno che ama le sfide. Se l'avesse vinto Mbappé, che s'è preso il Mondiale, ok; ma penso che il suo fastidio sia per Modric. Che è arrivato in finale, ma da luglio in poi non s'è più visto. Ronaldo, invece, s'è presentato tirato a lucido.

Un identikit di Icardi?

In area di rigore, uno dei più forti del mondo: sa colpire di testa, calcia benissimo al volo e, soprattutto, ha uno stop in funzione del tiro.

Un nome decisivo per i bianconeri?

Dybala, che ha un po' pagato il fatto di essere andato in secondo piano, dopo l'arrivo di una superstar. Ha sofferto,

ma queste sono le partite sulle quali un grande giocatore vuole lasciare il segno.

Per l'Inter?

Dico Keita, è in un ottimo momento.

Il campionato è chiuso?

Ne ho viste di tutti i colori, ma sì. La Juve ha una rosa di forza, esperienza, qualità.

Zero concorrenza?

Il grande colpo del Napoli è stato Ancelotti, ma sarebbero serviti anche due campioni, sul campo.

E l'Inter?

Si sta affacciando, con una dirigenza agguerrita, per arrivare in alto.

Che ne pensa dell'arrivo di Beppe Marotta?

Quello che ha fatto la Juve con CR7, l'Inter lo sta facendo con un dirigente.

Un fotogramma di un suo Juve-Inter?

Appena tornato in nerazzurro, dalla Juve: era novembre, e vincemmo, con due gol miei. Ricordo che l'Avvocato

venne a farmi i complimenti. Bello, ma quando giochi contro ex compagni cui sei ancora legato, se li vedi in difficoltà ti dispiace.

Un bianconero che si porta nel cuore?

Gaetano Scirea. La prima sera in ritiro, dopo l'estate del caos del Toro, mi accolse con una semplicità unica: per me, è stato una guida, in punta di piedi e con signorilità.

Un interista?

Nicola Berti, un travolgente cinquantenne.

Quando si sfidano due sue ex, che fa?

Non sono glaciale, e poi con Inter e Juve ho toccato il massimo in carriera, e ci sono particolarmente legato.

Quindi?

Mi metto davanti alla tele e sui gruppi di whatsapp: uno di juventini, l'altro di nerazzurri.

Come finisce?

Un bel pari, con gol.

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