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Serie A, Champions e Argentina: Icardi spazza i dubbi a suon di gol. Gli manca solo una cosa…

Il centravanti dell'Inter ha siglato il primo gol con l'Argentina ora vuole vincere un trofeo

Andrea Della Sala

Mauro Icardi spazza via ai dubbi a suon di gol. In Serie A ha abituato tutti alle sue reti fin da subito, quest'anno ha debuttato in Champions League alla grande con l'Inter siglando tre gol in quattro partite e ora si è tolto anche l'unico vuoto che rimaneva, quello con l'Argentina. Nella gara contro gli Stati Uniti, Maurito ha trovato la prima rete con la maglia della Seleccion, all'ottava presenza complessiva. Su La Stampa si legge "Tra Inter e Argentina, nel giro di due mesi, Mauro Icardi ha colmato due lacune che cominciavano a pesargli, limitandone il suo appeal internazionale. Un nuovo ciclo in Nazionale Aveva sempre e solo funzionato in Serie A. Tantissimi gol, che però gli hanno fruttato soltanto due lauree di capocannoniere in comproprietà e zero titoli tra Samp e soprattutto Inter. Troppo poco, per chi ha una clausola da 110 milioni e bussa frequentemente per rinnovi contrattuali al rialzo".

"Capitano di una squadra rinforzata e di ritorno in Champions dopo sei anni, questa doveva essere la stagione del suo decollo. L’ha cominciata male, restando a secco fino a metà settembre. Poi, il boom: 10 gol in 9 partite sui 14 totali nerazzurri, compreso il tris nei primi, attesissimi passi nella coppa che esalta i campioni. Gli mancava il guizzo con l’Albiceleste. In Nazionale ha potuto dimenticare il 4-1 incassato dall’Atalanta prima della sosta. Sabato sera la ripartenza contro il Frosinone in casa sarà obbligatoria. Anche perché poi arriveranno in fila Tottenham, Roma, Juve e Psv. Snodi già cruciali per una stagione che, aggiungendo poi la Coppa Italia, Maurito non può più finire senza titoli. Domenica scorsa è stato il 6° anniversario del suo primo gol in A, dopodomani (salvo turnover) sarà la sua 200a nel massimo campionato e contro il Psv saranno 200 in assoluto con l’Inter. Numeri importanti, tantissime reti da re dell’area, ma è ora di cancellare quella macchia del palmares vuoto per smettere di essere uno splendido incompiuto. O, se preferite, un perdente di successo", riporta La Stampa.

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