Un ampio articolo della Repubblica di oggi è dedicato a Shaqiri che: «A 18 anni era titolare nel Basilea, dove in un triennio si è coperto di titoli nazionali e di gloria, soprattutto per l’eliminazione dalla Champions del Manchester United. Nell’estate del 2012 è finito al Bayern e lì ha tentato di sfruttare l’eclettismo, senza tuttavia scalzare gli illustri titolari. In questa stagione è già entrato in uno stadio italiano: l’ultimo gol del 7-1 alla Roma, all’Olimpico, lo ha segnato lui, 1’ dopo essere entrato al posto di Götze. I maggiori successi li ha ottenuti con la Nati: la tripletta della nazionale svizzera all’Honduras, a Manaus, è stata tutta sua e ha contribuito più di qualunque legge alla piena integrazione dei tantissimi immigrati slavi, portati nella Confederazione dal dramma della guerra in Jugoslavia. Ma quella partita venne festeggiata soprattutto a Gjilan, il villaggio kosovaro di lingua albanese dal quale la famiglia Shaqiri partì quando Xherdan aveva un anno. In Svizzera il padre cercava lavoro nei cantieri e la madre faceva le pulizie nelle case. Il ricordo di quegli anni duri non viene mai dimenticato da una famiglia unitissima: in Baviera il calciatore ormai famoso viveva in una villa di otto stanze, raggiunto spesso dai fratelli Arianit e Erdin (oggi suo agente) e dalla sorella Medina. Non pare incline a fornire materiale al gossip, esclusi il flirt con la modella Diana Avdiu, Miss Kosovo, e la passione per il rap. Ieri sera, all’arrivo a Malpensa, un pezzo di cuore lo ha promesso all’Inter».
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Shaqiri: poco gossip, passione per il rap e tanto sacrificio
Un ampio articolo della Repubblica di oggi è dedicato a Shaqiri che: «A 18 anni era titolare nel Basilea, dove in un triennio si è coperto di titoli nazionali e di gloria, soprattutto per l’eliminazione dalla Champions del...
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