Sottili messaggi si celano nelle fitte trame di questo affare che sta per portare un magnate asiatico nella guida dell'Inter. Prova a isolarli Ricardo Signori, dalle pagine de Il Giornale di oggi, utilizzando una divertente metafora pugilistica: «Seduto al tavolo del ristorante di Armani. É stato il segnale dell’ultimo round di combattimento. Poi ci saranno le firme. Emblematicamente: Thohir con il pugno del ko in canna, Moratti con il suo gioco di fioretto, nella boxe si dice jab, per infastidirlo un po’. Comprare l’Inter deve essere una conquista, non un gioco d’affari: Moratti glielo ha fatto capire in tutti i modi. E ieri ci ha messo un tocco in più. Poi ci penserà il notaio. Questione di ore. L’Inter vale intorno ai 380 milioni di euro, ma Moratti ne tratterrà in tasca molti meno. L’Inter sarà venduta al 100%, ma ci sarà un’evoluzione graduale del passaggio di quote. Thohir non aveva bisogno di portarsi dietro ventiquattrore e documenti, c’era una sfilza di consulenti ad attenderlo. Con lui Jason Levien, il suo braccio destro. Moratti si è fatto accompagnare all’appuntamento dal figlio Angelo Mario. Riunione di quasi famiglia al tavolo del ristorante nel cuore della città: meravigliosa sceneggiatura. Si sono parlati, annusati, guardati ancora una volta negli occhi. Moratti scrutava e quell’altro nascondeva».
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Signori (Giornale): «Moratti provoca con i jab, ma Thohir ha in canna…»
Sottili messaggi si celano nelle fitte trame di questo affare che sta per portare un magnate asiatico nella guida dell’Inter. Prova a isolarli Ricardo Signori, dalle pagine de Il Giornale di oggi, utilizzando una divertente metafora...
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