Il derby di Milano visto con gli occhi di Dario Simic. Il difensore croato ha vestito, nel corso della sua carriera, prima la maglia dell' Inter e poi quella del Milan e, con quest'ultima, si è tolto molte soddisfazioni prendendo parte al ciclo di Carlo Ancelotti. La partita di domenica sera sarà molto importante per tutte e due le squadre e lui racconta come viveva, quando era in attività, le vigilie del derby oltre ad analizzare il momento delle due squadre con un occhio anche al talento di Andrej Kramaric, oggetto del desiderio del Milan ma seguito molto da vicino anche dall' Inter.Dario Simic, che partita era, per lei, il derby di Milano? «E' sempre stata una partita speciale. C'era molta preoccupazione nei giorni che precedevano le sfide perché sentivamo la voglia della gente di tornare a casa felice per una nostra vittoria. Questa pressione, in molti casi, ha influito sullo spettacolo che offrivamo in campo però, quello che contava di più, era riuscire a vincere e anche se lo facevi per 1-0, giocando male, non importava. Contava solo portare a casa la vittoria».
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Simic: “Con Mancini l’Inter fa passi avanti. Derby partita speciale, tifo Milan…”
Il derby di Milano visto con gli occhi di Dario Simic. Il difensore croato ha vestito, nel corso della sua carriera, prima la maglia dell’ Inter e poi quella del Milan e, con quest’ultima, si è tolto molte soddisfazioni prendendo...
Come preparavate la partita? Cosa vi diceva Ancelotti? «Sapevamo quasi tutto. Il derby, forse, era la partita nella quale il mister parlava di meno. Capivi tutto da solo senza bisogno di ulteriori pressioni. Entrare in campo con un San Siro pieno era una sensazione fantastica che solo questa partita ti può dare».
Come vede il ritorno di Mancini sulla panchina dell'Inter? «Adesso l'Inter sta vivendo un momento speciale con l'arrivo di Mancini. Credo che abbiano fatto un passo avanti importante prendendo un manager di livello che li potrà aiutare anche in futuro».
Domenica sera ci sarà anche il duello in panchina tra Inzaghi e Mancini, due allenatori agli antipodi. Qual è la sua idea su questa sfida nella sfida? «Avranno due modi diversi di vivere e preparare questa partita. Mancini l'ha già vissuta mentre Inzaghi ha l'entusiasmo tipico di un allenatore giovane ma anche preparato. Lui conosce benissimo l'ambiente ma avrà bisogno di tempo per diventare un grande allenatore».Avrebbe mai pensato di vedere Inzaghi nei panni dell'allenatore? «Lui ha sempre voluto fare questo. Quando eravamo compagni di squadra era impressionante la sua conoscenza dei giocatori avversari. Li conosceva tutti, dalla Serie A alla Serie D. Viveva e vive per il calcio al 1000% con un entusiasmo pazzesco. E si vede. Però, adesso, dovrà fare la differenza anche dalla panchina così come la faceva in campo».
Secondo lei è l'uomo giusto per il Milan? «Il Milan deve creare un progetto duraturo nel tempo e speriamo che Inzaghi possa essere la sua guida».
Dei tanti derby che ha giocato, qual è quello che vorrebbe cancellare dalla sua memoria? «Il derby del 6-0 è un ricordo bruttissimo. Noi arrivavamo in condizioni migliori a quella partita ma quella sera, ogni tiro in porta che facevano andava dentro. Shevchenko e Serginho ci hanno massacrati. Alla fine siamo entrati nella storia ma in modo negativo. Certo è che poi, quando sono passato al Milan, ho vissuto dei momenti molto belli come, ad esempio, il doppio derby nella semifinale di Champions League nel 2003».
Che idea ha di Kramaric? Il suo nome è stato accostato a Milan e Inter nelle ultime settimane. «Dentro l'area è devastante. Fa sempre gol e se gli concedi mezza palla, la butta dentro».
Un Inzaghi croato? «Si, è un Inzaghi croato. Come Pippo non permette agli avversari di sbagliare e se i difensori sbagliano, lui è li pronto a punirli. Ha una media gol impressionante e nonostante non abbia una struttura fisica imponente, riesce sempre a fare la differenza. Chi lo prende fa certamente un grande colpo perchè, in futuro, può diventare ancora più forte».
In conclusione, per chi tifa domenica? «Per il Milan. Spero che possa vincere perché è una partita importante per il morale e per la classifica»
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