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Sirigu: “Se mi dicono ‘vattene’ io tolgo il disturbo. Non gioco, accetto e sto zitto. Ma…”

La prima metà di questa stagione, dalle parti di Parigi, resterà sempre un brutto ricordo per Salvatore Sirigu: piuttosto inspiegabilmente, il vice-Buffon in Nazionale non sta trovando spazio nel Paris Saint-Germain, visto che a lui è preferito...

Dario Di Noi

La prima metà di questa stagione, dalle parti di Parigi, resterà sempre un brutto ricordo per Salvatore Sirigu: piuttosto inspiegabilmente, il vice-Buffon in Nazionale non sta trovando spazio nel Paris Saint-Germain, visto che a lui è preferito il non impeccabile Kevin Trapp.

Dopo 4 anni da titolarissimo, Sirigu è stato relegato al ruolo di riserva. Nella serata di ieri, col PSG impegnato in Coppa di Lega, l'ex Palermo si è ripreso il suo posto tra i pali, ma in ottica futuro i dubbi permangono. Al termine della gara col Lione (vinta per 2-1), il portierone sardo ha parlato con la stampa italiana.

Questa l'intervista raccolta da Alessandro Grandesso, giornalista della Gazzetta dello Sport: "Vedere il pubblico dalla tua parte, che grida il tuo nome e ti chiede anche di restare con dei cori, sicuramente è emozionante. Non mi piace non giocare: lo accetto, sto zitto, non ho mai detto una parola fuori posto e continuerò a farlo, perché comunque è il mio lavoro. E’ normale che, aprendo il mercato, se arriva una squadra che mi vuole e mi dà la possibilità di andare a giocare… Vista la situazione valuterò le possibili offerte che possono arrivare. Torino? Dipende, dipende dalle possibilità che ci sono. Prima di lasciare un club come questo bisogna riflettere abbastanza bene. Non è assolutissimamente la parte economica che mi interessa. Io ho un contratto di due anni e mezzo praticamente ancora. Bisogna vedere cosa vorranno fare anche loro: se mi dicono ‘vattene, perché vogliamo che te ne vai’, io prendo la valigia e me ne vado. Se vogliono così basta dirlo, io tolgo il disturbo. Non voglio restare qua ed essere un peso".