ultimora

Stendardo: “So cosa prova Sneijder. Assurdo che Strama lo tenga fuori…”

In questi giorni si discute molto della questione fra l’Inter e Wesley Sneijder. Ieri c’è stato un ulteriore capitolo, quello forse ultimo e definitivo, della saga, con il giocatore che ha rifiutato le condizioni imposte dalla...

Francesco Parrone

In questi giorni si discute molto della questione fra l'Inter e Wesley Sneijder. Ieri c'è stato un ulteriore capitolo, quello forse ultimo e definitivo, della saga, con il giocatore che ha rifiutato le condizioni imposte dalla società per il rinnovo e con lo stesso olandese che rischia di fare tribuna fino alla cessione. Una situazione molto delicata, un braccio di ferro fra le parti e un presunto mobbing denunciato dall'entourage del calciatore. Di tutto questo a TuttoMercatoWeb.com ha parlato con una persona che ha passato momenti simili, il difensore dell'Atalanta Guglielmo Stendardo.

"So cosa vuol dire quello che sta sopportando Sneijder, anche se personalmente non conosco bene la sua situazione; quello che in questo momento sta vivendo Diakite lo ho vissuto io personalmente, è un atteggiamento vergognoso ed è triste quando succedono queste cose. Non voglio entrare nel merito della situazione di Sneijder, ma pensare che Stramaccioni non lo faccia giocare per scelta tecnica mi sembra difficile visto il valore del giocatore. Anche Ballardini e Reja parlavano di scelta tecnica e solo dopo alcuni anni Ballardini ha dichiarato che non avrebbe accettato una situazione del genere; se sono i contratti pluriennali il problema, allora facciamo contratti di un anno, ma i contratti si firmano e fanno in due, in piena libertà. Se uno si allena e non gioca non si vuole chiamare mobbing, ma di certo ci siamo vicini. A volte poi alcune situazioni non emergono neanche per le pressioni societarie e il giocatore non ha il coraggio di farle emergere. Faccio un esempio".

Prego."Prendiamo il caso di Diakite, uno che gioca trenta partite in un anno e quello dopo non fa neanche un minuto; è assurdo pensare alla scelta tecnica. Vedo molte analogie con Diakite, poi ci sono altri giocatori ai margini della rosa, chi per un motivo e chi per un altro, come Sculli, Foggia e Matuzalem; quella di Sneijder è la situazione vissuta da me, Pandev e Ledesma. Io sono andato via per altre politiche societarie. Ripeto, non tutte le società adottano il metodo del ricatto per far rinnovare un contratto: adesso io sono in una società seria e c'è un direttore come Marino che non adotta questi mezzucci. Posso dire che la verità si autoproclama e la giustizia divina valuterà il suo corso. Io speravo con la mia causa di dare un segnare forte al sistema, ma vedo purtroppo che le cose non cambiano. A non vedere Sneijder in campo ci rimette la Serie A. Mi auguro che gli organi federali facciano qualcosa per impedire tutto quello che sta accadendo".