"Il binomio Conte-Marotta è un timbro d'autore, perché Conte è un allenatore particolare che ha bisogno che si creda in lui. L'Inter ha avuto momenti di grande difficoltà con l'eliminazione prima dalla Champions e il punto più basso toccato nella serata dello Stadium dove è stata eliminata anche dalla Coppa Italia. In quel momento si è visto quanto la società e il gruppo proteggesse il lavoro dell'allenatore, perché lì si poteva anche sbandare. Ma la bravura di uno dei condottieri italiani migliori come Conte, insieme alla solidità della società e a un direttore come Marotta che conosceva molto bene il tecnico, insieme al lavoro anche di Ausilio, hanno fatto la differenza". Lo ha detto l'ex tecnico dell'Inter, Andrea Stramaccioni all'Adnkronos, sul 19esimo scudetto conquistato dai nerazzurri.
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Stramaccioni: “Binomio Conte-Marotta timbro d’autore. Dopo la Champions si poteva sbandare”
L'ex tecnico dell'Inter ha parlato della vittoria dello scudetto da parte del club nerazzurro e del lavoro di Conte
"Conte ha dato la sua impronta nel modo di giocare, ma anche nella forza di esser riuscito ad avere i giocatori giusti. Ha avuto quello che voleva per giocare il suo calcio da cui non si è discostato neppure quando l'Europa sembrava averlo ridimensionato. L'anno prossimo la sfida più grande sarà avere un rendimento diverso nell'Europa che conta perché in Champions non è andata bene, ma tanti cicli sono iniziati con una solidità nazionale. Il primo passaggio è l'acquisizione di una leadership italiana e poi sicuramente si può alzare l'asticella anche in Europa", ha aggiunto Stramaccioni.
"Come migliorare questa Inter? Meglio prendere un giocatore che è oggettivamente in grado di portare un valore assoluto, come ad esempio Kantè. Anche per la filosofia dell'Inter di Conte che punta molto su un gruppo ristretto di giocatori", ha spiegato l'ex tecnico nerazzurro.
"Chiunque abbia vissuto parte di questi anni di dominio della Juventus, come mondo interista, non può che essere strafelice. In mezzo a tante difficoltà ma anche di graduale crescita in cui si è ridotto un gap con chi vinceva, al netto di un calo dei bianconeri. Una Juventus così lontana del competere in questa stagione non se lo sarebbero immaginato in molti. Ai nastri di partenza Inter e Juve erano attrezzate allo stesso modo, ma vincere con quattro giornate di anticipo lo scudetto, è stata quasi una resa dei bianconeri. Anche nelle sensazioni, oltre ai punti, la differenza è stata netta", ha sottolineato Stramaccioni all'Adnkronos.
"La squadra che ha messo più in difficoltà l'Inter per me è stata l'Atalanta, anche se il Milan per gran parte della stagione è stato il competitor numero uno. Il momento decisivo è stato il derby e la vittoria con l'Atalanta, uno spartiacque importante in cui l'Inter ha saputo soffrire e vincere una partita decisiva, gara chiave per la stagione", ha spiegato Stramaccioni. "Il Milan, grazie al lavoro di Pioli, della società e dai giocatori, strascinato anche dal carisma di Ibrahimovic ha fatto una stagione straordinaria. Per un posto in Champions la lotta è molto aperta ma ad inizio stagione questo sarebbe stato il suo massimo obbiettivo probabilmente".
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