Arrivano anche all’estero le sanzioni per gli stadi - diventate ultimamente un’abitudine in Italia - in seguito al comportamento scorretto di alcuni tifosi sugli spalti. Anche se non si parla di razzismo o di discriminazione territoriale, ma di omofobia, in Germania come in Italia è stata adottata la chiusura di una parte dello stadio come soluzione al tifo becero, in un episodio che ha coinvolto uno dei club più importanti d’Europa, probabilmente il più forte di tutti a livello mondiale: stiamo parlando del Bayern Monaco di Pep Guardiola, sanzionato direttamente dalla UEFA per “comportamento discriminatorio” dei suoi sostenitori e per l’esposizione di uno “striscione illegale” - in quanto omofobo - esposto in occasione della gara di ritorno degli ottavi di Champions League contro l’Arsenal. Nel mirino dei tifosi, in particolare, il trequartista della nazionale tedesca MesutOzil, vittima della scritta “Gay Gunners” apposta su uno striscione assieme ad una sua strana caricatura. La UEFA ha deciso di punire la società bavarese con la chiusura - per una partita - del settore 124 dell’Allianz Arena, infliggendo al club anche una multa di 10.000 euro.
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Striscione omofobo contro Ozil, Bayern Monaco punito “all’italiana”
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