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Suarez: “Derby per la seconda stella. Parole Inzaghi sul mercato? Incrociamo le dita”

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex bandiera dell'Inter Luisito Suarez ha fatto il punto sulla nuova stagione appena iniziata

Andrea Della Sala

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex bandiera dell'Inter Luisito Suarez ha fatto il punto sulla nuova stagione appena iniziata:

«Dumfries ha avuto l’intuizione giusta... Secondo me questo duello a strisce rossonerazzurre sarà il motivo conduttore della stagione, penso a un bis dell’anno scorso. A un lungo derby per conquistare la seconda stella, il che rende la sfida ancora più affascinante. Non so indicare una favorita, partono alla pari, pur con caratteristiche diverse».

Differenze principali?

«L’Inter ha di nuovo una coppia gol ben definita. Il ritorno di Lukaku significa ricevere potenzialmente tra i 18 e i 20 gol. Che sommati a quelli di Lautaro, uno che va di sicuro in doppia cifra, portano l’attacco oltre i trenta. Dzeko farà sempre la sua parte, ma le gerarchie sono chiare. E un altro elemento pro Inter è la motivazione. L’anno scorso si è perso lo scudetto tre volte: nel derby addirittura dopo il dominio totale; nel post derby caratterizzato dalla crisi di risultati. E poi, certo, a Bologna. Ma molto poi...».

E i cugini?

«Torno al discorso della pericolosità offensiva. Nel Milan al traguardo dei trenta gol e passa si può arrivare col contributo di più attaccanti perché se Giroud e Rebic magari non superano i venti si sopperisce con l’organizzazione di Pioli e la sua attenta e sapiente rotazione dei giocatori agili e veloci come Leao, Theo, Saelemaekers e Messias. Più l’imprevedibilità di Brahim Diaz».

Poi c’è un certo Ibrahimovic...

«Ecco, lui può essere determinante nel bene e nel male. Voglio dire che se sta sempre a posto col fisico è la forza della natura che conosciamo e quindi l’attacco rossonero può andare addirittura oltre il bottino dell’attacco nerazzurro. Però l’età è quella che è, fa la punta, non il portiere. Chiaro che per lo spettacolo generale c’è da augurarsi che Ibra possa giocarne tante».

Alla voce “inventori” l’Inter schiera Correa e Mkhitaryan, nel Milan c’è il neo acquisto De Ketelaere: chi è messo meglio?

«Beh, i due nerazzurri li conosciamo bene, il belga invece è una novità: va giudicato con calma, diamogli tempo. Arriva con la fama di elemento tecnico e ricco di fantasia. Vedremo se riuscirà ad esprimersi in fretta e come Pioli intende utilizzarlo. Per un allenatore che ha appena vinto lo scudetto mettere in panca uomini che l’anno prima sono stati fondamentali è sempre difficile».

Sia Udinese che Lecce hanno procurato grattacapi alle sue favorite per il titolo...

«Eh sì, soprattutto all’Inter è andata di lusso perché trovare il gol della vittoria all’ultimo assalto significa essere accompagnati dalla buona sorte. Vittoria meritata, comunque, va detto pure questo. Il Milan ha avuto un avvio complicato poi dopo il rigore contestato ha svoltato. I pericoli del calcio di agosto sono dentro ogni partita, quindi il successo dei rossoneri non era scontato e lo si è visto: sono stati bravi a superare un’Udinese tosta e reattiva».

Simone Inzaghi ha detto chiaro alla società: non vendete più nessuno. I tam tam di mercato però continuano a fare rumore su Skriniar e Dumfries.

«L’allenatore ha esposto in maniera chiara una sua esigenza, poi ci sono le esigenze finanziarie della proprietà... Bisogna aspettare incrociando le dita: stiamo parlando di due giocatori importanti. L’uscita di Perisic ha aperto già un problema di non poco conto perché il croato è stato un trascinatore per l’intero campionato scorso. Vedremo se Gosens o lo stesso Dimarco riusciranno a imporsi».

La Juve dove la colloca?

«Un gradino sotto, come Roma, Napoli, Lazio... Per tutte bisogna attendere gli sviluppi del mercato, però. Magari arrivano altri big come Di Maria...».

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